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di SIMONA TAGLIAVENTI
Le buste della spesa, anche le più leggere, e gli zaini sono poggiati a
terra, l’autobus si farà attendere tanto, meglio non affaticarsi,
mentre le mani sono impegnate a comporre i numeri di telefono delle
compagnie di taxi. Lo sciopero degli
autoferrotramvieri, ieri mattina, ha messo in ginocchio i cittadini
della Capitale che, dalle 9.30 fino alle 13.30, hanno affollato le
fermate degli autobus per lunghe, e spesso vane, attese. Maggiori i
disagi per la metro, A e B, che è invece tornata a funzionare
regolarmente alle 14.45, così come i treni per Roma-lido, Roma-Pantano
e Roma-Viterbo.
La maggior parte dei romani in attesa alle fermate degli autobus non era
a conoscenza dello sciopero. E allora ecco che davanti alla stazione
Termini si è formata una fila di circa 150 metri per prendere un taxi.
I marciapiedi invece non sono riusciti a contenere le decine di persone
che, tra un borbottio e un’alzata di voce, hanno aspettato
pazientemente il bus che non arrivava mai.
«Sono invalida del lavoro – raccontava Delfina Di Renda, 69 anni
ferma da un’ora e Largo di Torre Argentina – e penso che il
trasporto, anche se in minima parte, dovrebbe essere garantito. Devo
arrivare a Corviale e non so davvero a che ora riuscirò a rincasare».
E se i turisti già lo conoscevano, anche i romani ieri hanno scoperto
il 110, bus turistico all’aperto che è stato preso d’assalto in
alternativa ai normali mezzi pubblici: «Il biglietto – commentava
Adriano Micanti – costa 12,91 euro e so che ne spenderei di più
prendendo un taxi, tanto vale regalarsi un giro
turistico per Roma». In effetti, fanno sapere da Trambus, i biglietti
staccati per il bus turistico all’aperto fino alle 13.30 erano 380,
con un incremento rispetto agli altri giorni del 30%.
I tassisti, che in una giornata come quella di ieri non hanno mai
fermato i loro tassametri, si sfogavano: «Le persone – diceva Roberto
Cipolloni, alla guida di Pisa 14 – salgono in macchina con un diavolo
per capello. Ci rimproverano di essere in pochi, ma non si rendono conto
che noi non possiamo prendere il posto degli autobus».
Ripercussioni sul traffico si sono avute soprattutto sul Grande raccordo
anulare, fin dalle prime ore del mattino, e sul Lungotevere, così come
sulla Flaminia, Cassia e Tiburtina.
L’adesione allo sciopero è stata alta: «Alle ore 13,30 – ha
comunicato il Cotral - l'astensione dal lavoro, rispettivamente degli
autisti e delle corse, era pari al 69,72% e al 76,58%». Soddisfazione
è stata espressa dai sindacati aderenti allo sciopero: «Sono stati
smentiti coloro che sollevavano dubbi sulla tenuta di mobilitazione dei
lavoratori del trasporto pubblico locale – hanno comunicato dalla Filt
Cgil - L’adesione è stata compatta. I cittadini sappiano che
ulteriori iniziative di sciopero sono da ascrivere esclusivamente alle
responsabilità delle controparti e del Governo che si ostinano da 22
mesi a non riconoscere il diritto al 2° biennio del contratto
collettivo di lavoro alle lavoratrici e ai lavoratori del trasporto
pubblico locale».
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