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MUGGIA (Trieste) - Un colpo d’arma da fuoco alla nuca e il
cadavere abbandonato su una strada sterrata nei pressi del canale
navigabile che collega il mare alla zona industriale di Trieste, in
comune di Muggia; a due chilometri di distanza, il suo taxi
abbandonato con l'abitacolo in fiamme: così si è consumata la tragedia
di Bruno Giraldi, di 54 anni, un tassista triestino con 20 anni
d'esperienza di lavoro notturno, trovato morto alle 5,30 di ieri. A
scoprire il cadavere dell'uomo è stato un agente di un istituto di
vigilanza, che ha subito allertato i Carabinieri della compagnia di
Muggia. Poco prima, intorno alle 4,45, il taxi di
Giraldi era stato visto dirigersi verso la zona industriale, con a bordo
un passeggero, da altri colleghi impegnati nel turno notturno.
Contemporaneamente, i Vigili del Fuoco erano impegnati nelle operazioni
di spegnimento di un incendio divampato nell’abitacolo di un taxi
parcheggiato in Strada Vecchia dell’Istria, distante non più di 5
minuti in automobile dal luogo del ritrovamento del cadavere. Non è
stato difficile, per i Carabinieri, collegare i due episodi. È bastato
un rapido controllo alla centrale Radiotaxi per
scoprire che Bruno Giraldi aveva ricevuto l'ultima richiesta di
trasporto alle 4,45 e che, da allora, non aveva più dato sue notizie.
Sul movente reale dell’omicidio è ancora buio fitto. Il nome di
Giraldi era comparso qualche tempo fa in un’inchiesta per usura, quale
accompagnatore di persone che frequentavano alcuni casinò della vicina
Slovenia, ma anche questo particolare non sembra far propendere le
indagini verso l’ipotesi di un coinvolgimento della vittima in un
regolamento di conti.
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