Stefania
Barca: nel mio “taxi”
c’è posto per amare e sorridere
«Sara è innamoratissima
quanto gelosissima di suo marito. Un’ossessione quasi. E’ una donna bella e
amata ma si sente tremare la terra sotto i piedi perchè desidera che il
compimento del settimo anno di matrimonio non cancelli quelle emozioni forti che
per lei sono preziose come l’aria»: Stefania Barca, giovane, brava, seducente
attrice reduce dal successo tv dello Zio d’America, parla del suo personaggio,
protagonista di Uscirò dalla tua vita in taxi, «commedia più
ironica che agra, moderna e pepata, ricca di equivoci, passione e colpi di scena»,
che andrà in scena da domani e per tre settimane alla Cometa. Scritta da
Keith Waterhouse e Willis Hall è interpretata, oltre che diretta, da Ennio
Coltorti, e da Brigitta Broccoli e Giancarlo Ratti.
Dopo tanto teatro impegnato, da Brecht a Schnitzler passando per Shakespeare e
Pirandello, Stefania Barca torna in scena con un testo brillante: «E meno male!»,
sorride. E aggiunge: «Leggero non è solo cabaret e varietà, dialetto e
linguaggio approssimativa. Leggero è soprattutto la tradizione della commedia e
la sostanza vestita di garbo e di humor». E Stefania, nella sua carriera, ha
sempre teso alla qualità. Nata al Piccolo di Milano, cresciuta nella Bottega di
Gassman, ha lavorato al cinema con registi come Benvenuti, Ferrara, Servillo,
nella fiction ha interpretato storie ben confezionate e in palcoscenico è stata
diretta da nomi come Missiroli, Bucci, Lionello, Sbragia. «E’ vero, mi sento
una privilegiata ma non mi sento nemmeno a metà della mia strada. Recitare per
me è linfa. E passione. Una passione che costa cara: amarezze, fatica e
delusione. Ma che ripaga di tutto ogni volta che la provi».
Mi.U.