|
di CLAUDIO MARINCOLA
Rientra in extremis lo sciopero che i tassisti romani avevano proclamato
per oggi. L’accordo per una sospensione dell’agitazione (se ne
riparlerà tra due mesi) è stato trovato ieri sera intorno ad un
documento che impegna il Comune di Roma ad attuare entro 60 giorni i
punti previsti in un precedente protocollo. L’intesa rilancia il
dialogo tra l’amministrazione e una delle categoria più “calde”,
in un momento particolare per le relazioni sindacali nel settore
trasporti.
L’incontro ha infatti raggiunto momenti di tensione molto alti. «Questo
è l’ultimo sciopero che annunciamo in anticipo, il prossimo lo faremo
e basta», aveva minacciato, prima di sedersi al tavolo, Carlo Bologna,
presidente dell’Ait, allineandosi di fatto alle posizioni dei ribelli
di Milano. Nella capitale l’agitazione era stata indetta
all’unanimità da tutte le sigle, dalle 8 alle 22.
Un giorno intero senza taxi. Scongiurato grazie
alla mediazione dell’assessore alla Mobilità Mario Di Carlo. Che al
termine dell’incontro, che si è svolto negli uffici del VII
Dipartimento ed è durato 3 ore, ha commentato: «Sono molto
soddisfatto, ringrazio i tassisti per il senso di responsabilità
dimostrato». «Molto è stato fatto - ha proseguito - altro c’è da
fare, speriamo di continuare a lavorare in modo costruttivo e sereno».
Parole che riflettono uno stato d’animo ma non danno il senso del
clima incandescente in cui si è svolta la trattativa. Più importanti
ancora dei punti previsti nel protocollo d’intesa, era infatti la
legittimazione della commissione consultiva chiamata a sedersi al
tavolo. Dal quale rischiavano di restare escluse per sempre sigle
considerate dal ministero dei Trasporti «scarsamente rappresentative».
Da qui uno scontro nello scontro, che ha diviso il sindacato prima di
arrivare ad una richiesta congiunta: il ripristino delle vecchie
rappresentanze.
Sgombrato il campo (per il momento) dalla controversia più spinosa la
situazione s’è sbloccata. Ed è arrivato il documento firmato da Di
Carlo, disposto al dialogo anche quando la temperatura è salita e lo
sciopero sembrava davvero irrevocabile. In calce l’elenco di tutte le
sigle: Ait, Unica Cgil, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Claai, Casartigianato e
Cna. L’impegno del Comune riguarderà le corsie preferenziali (9 km
sulla Tiburtina, 12 sulla Palmiro Togliatti); la lotta a sosta selvaggia
e all’abusivismo e la ristrutturazione delle piazzole con il
ripristino delle colonnine. Va avanti intanto la realizzazione del
numero unico in attesa che venga espletato il bando dall’Atac.
Un sospiro di sollievo per l’esito della trattativa lo ha tirato
ovviamente il sindaco Veltroni. «Tra le decisioni assunte - ha detto il
primo cittadino - voglio sottolineare i provvedimenti per combattere
l’abusivismo, specialmente a Fiumicino e a Termini, e la
ricollocazione dei telefoni per chiamata diretta. Ma anche quelle legate
alla Commissione consultiva che sarà la sede per affrontare, in uno
spirito di dialogo e concertazione, tutte le problematiche legate al
miglioramento della qualità del lavoro e del servizio per i cittadini
romani e per i turisti, che hanno bisogno di una sempre maggiore
efficienza.
Il riferimento del sindaco al monitoraggio delle colonnine telefoniche
ai parcheggi dei taxi non è casuale. Proprio
ieri, l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici
locali ha diffuso i risultati di un’indagine che ha dato esiti
disastrosi. Su 100 telefoni 23 non sono attivi o non funzionano. La
verifica è stata condotta su 52 delle 141 colonnine esistenti, prese
dall’elenco delle “Paginebianche”, relative ad altrettanti posti
di stazionamento. «Per noi non è una novità - commenta Nino Cirulli,
presidente regionale della Claai - la maggior parte sono fuori uso,
nessuno paga più il canone, quelle che funzionano è perché le abbiamo
riparate noi».
|