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I taxi in servizio a Torrice mettono
nei guai l’ex giunta comunale, sindaco compreso. Sono indagati per
abuso d’ufficio l’ex sindaco, nonchè parlamentare di Forza Italia,
Benito Savo, e gli assessori Ernesto Arduini, Umberto Colapietro,
Roberto Montoni, Agostino Colagiacomo, Marcello Fiacco e Andrea Ranalli.
Secondo le accuse, formulate dal pubblico ministero Alberto Galanti, la
giunta avrebbe favorito società prive dei necessari requisiti a cui
avrebbe assegnato il servizio taxi.
In particolare - scrive il pm - Savo, Arduini, Colapietro e Montori
avrebbero «in qualità di membri della giunta, in violazione alle
disposizioni di legge relative al servizio pubblico non di linea
all’interno del territorio comunale (servizio taxi),
deliberato la rettifica della licenza ad una società al fine di
conseguire all’amministratore Roberto Turco, un ingiusto profitto
patrimoniale». Invece per Savo, Colapietro, Colagiacomo, Fiacco e
Ranalli «perchè deliberavano il rilascio per l’esercizio del
servizio taxi a
Massimo Gizzi in forma diretta, senza provvedere alla pubblicazione del
bando». E ancora per aver «deliberato l’assegnazione della licenza
alla società ”Bluecab service”, anzichè al legale rappresentante,
consentendo al nuovo rappresentante, Roberto Turco, di effettuare il
servizio in assenza di requisiti e facendogli conseguire un ingiusto
profitto patrimoniale». Reati contestati anche a Benito Savo, in qualità
di sindaco. Nel registro degli indagati sono finiti anche Massimo Gizzi
di Colleferro, «per aver contraffatto un certificato di iscrizione al
Ruolo provinciale dei conducenti di veicoli adibiti a servizi pubblici
presso la Camera di Commercio di Frosinone». In sostanza Gizzi avrebbe,
«tramite fotocomposizione», inserito le proprie generalità
falsificando il certificato di un altro. Anche Roberto Turco avrebbe «dichiarato
il falso in una autocertificazione depositata al Comune di Torrice,
traendolo in inganno sui suoi requisiti professionali, necessari
all’esercizio del servizio». Il 24 settembre il gup deciderà se
rinviare a giudizio gli indagati. Il collegio è composto da Domenico
Marzi, Massimo Terrinoni e Piermaria De Cesaris.
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