di UMBERTO SERENELLI
E' scontro tra tassisti del comune di Fiumicino e i colleghi romani. I titolari
delle 38 auto bianche nel Comune costiero hanno dato vita a un sit-in di
protesta, davanti alla casa comunale, per i continui slittamenti sull'accordo di
"reciprocità". «Il protocollo d'intesa - spiega Alessio Dimitri,
presidente del Consorzio Taxi Tirreno - è chiaro che Roma non intende firmarlo
e l'amministrazione di Fiumicino non lo sollecita con dovuta insistenza. Per cui
si continua a permettere ai tassisti capitolini di trasferire passeggeri dal
Fiumicino-aeroporto a Roma e viceversa, mentre noi purtroppo non possiamo fare
altrettanto». I manifestanti chiedono quindi alla polizia municipale di
intervenire nei confronti delle auto bianche romane con il ritiro del libretto
di circolazione. «In realtà - precisa Emilio Patriarca, presidente della
Autotrasporti pubblici non di linea del comune di Fiumicino - le associazioni di
categoria romane, circa una ventina, hanno sempre ostacolato l'attivazione della
reciprocità tra Fiumicino e Roma, in quanto l'applicazione riduce il lavoro dei
5.823 taxi romani, anche se noi non siamo in sintonia perché i nostri 38
tassisti finirebbero per essere una goccia nel mare di lavoro prodotto
dall'aeroporto».
Patriarca rassicura i tassisti di Fiumicino e precisa che dopo il vertice con il
Prefetto il Comune costiero ha messo in campo una fitta rete di controlli con i
vigili urbani, nelle cui maglie sono finiti «anche i Radio Taxi romani che
stavano caricando passeggeri in ristoranti e alberghi del litorale». «Sono
stufo - conclude Patriarca - di raccogliere lamentele quotidiane di nostri
tassisti, oggetto di prepotenze. I taxi di Fiumicino devono essere liberi di
svolgere i turni decisi dall'amministrazione costiera. La Prosecur, società che
gestisce il "polmone", deve farli rispettare, mentre il direttore
dello scalo, Luzzatti, dovrà correggere l'ordinanza 6/2000 che si presta a
troppe interpretazioni soggettive».
Il sindaco di Fiumicino si è comunque impegnato a «risollecitare il
Campidoglio per la sigla dell'accordo di reciprocità», mentre Patriarca invita
dall'assessore capitolino Mario Di Carlo a un tavolo di concertazione per scrive
la parola fine sulla complessa vicenda.