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di DAVIDE DESARIO
Ogni goccia un ingorgo. In giornate come quella di ieri viene davvero da
chiedersi se vale la pena abitare a Roma. Se è giusto che il prezzo da
pagare per vivere nella città Eterna, circondato da opere d’arte e
monumenti, da manifestazioni culturali e panorami mozzafiato, sia quello
di dover passare due ore al volante per arrivare in ufficio o per
accompagnare un figlio a scuola. Se sia davvero impossibile evitare che
tre milioni di persone comincino nel peggiore dei modi la loro giornata
imbottigliati nel traffico, o aspettando autobus che non passano, taxi
che non arrivano e vigili urbani che quando servono non ci sono mai.
Ieri, è stata l’ennesima conferma. Ieri, Roma ha dimostrato ancora
una volta che basta una temporale un po’ più forte del solito per
mandarla in tilt: il vento che fa cadere cartelloni pubblicitari (ma
come vengono installati?), le foglie degli alberi che intasano i
tombini, l’asfalto che si sbriciola (ma perchè nelle altre capitale
europee non succede?), strade sommerse da pozzanghere che non trovano
sfogo, macchine in panne, incidenti e code interminabili che
raddoppiano, e in alcuni casi triplicano i tempi di percorrenza.
Lo sanno bene tutti coloro che ieri sono passati in particolar modo
nella zona sud est della Capitale. Code interminabili sulla Tuscolana,
sull’Appia, sull’Anagnina, sulla Nettunense, e sulla via dei Laghi.
Proprio le strade che dai Castelli portano a Roma sono state quelle che
hanno avuto la peggio. Le centrali operative dei vigili urbani, della
polstrada e dei vigili del fuoco sono state sommerse di telefonate e
segnalazioni. I casi più gravi in largo Camesena, in via Palmiro
Togliatti. Oltre 30 centimetri d’acqua hanno ridotto in un lago
piazzale Labicano. A passo d’uomo sulle principali arterie di
collegamento, soprattutto sulla tangenziale Est, sulla via del Mare.
Caos ovunque in Centro: in viale Vaticano è bastata la caduta del ramo
di una palma per creare una coda interminabile, in Via Leone XIII la
careggiata era completamente invasa dall’acqua e alcune macchine si
sono fermate bloccando di conmseguenza la circolazione. Forti
rallentamenti anche sul Muro Torto in entrambe le direzioni.
Un centinaio gli interventi eseguiti nella mattinata dai vigili del
fuoco a Roma e in provincia. Le zone maggiormente colpite sono state
l'idroscalo di Ostia completamente allagato, ai Castelli dove nei comuni
di Frascati, Grottaferrata e Rocca Priora sono caduti numerosi alberi e
diverse auto sono rimaste impantanate nell’acqua. I tecnici dei
pompieri hanno eseguito numerose verifiche per cornicioni caduti, tegole
pericolanti e coperture pericolose di abitazioni e capannoni. Una
mattinata da dimenticare anche per Marino e Velletri dove si è allegato
il parcheggio della stazione. A Montecompatri a causa di una frana
un’autocisterna di Gpl si è ribalatata bloccando la circolazione.
Il risultato è una giornmata da incubo per decine di migliaia di
persone. Come Michela, 30 anni di Ostia: alla guida della sua Ford Ka è
partita da casa alle 7,45 ed è arrivata a lavoro, a Saxa Rubra, dopo
due ore alle 9,45. Per lei prima una lunga coda sulla via
dell’Aeroporto e poi a passo d’uomo sul Raccordo tra le uscite della
Cassia e la Flaminia: «Solitamente impiego la metà del tempo -
borbotta - E’ uno scandalo». Non è andata meglio ad Elisa: da
Rebibbia a Grottarossa ci ha messo più di un’ora e mezza contro i
soliti 30 minuti degli altri giorni: «Ho impiegato il triplo del tempo
- dice - E pensare che sono uscita prima proprio perchè sapevo che con
la pioggia il traffico impazzisce».
Tanti, tantissimi gli incidenti. Ma, secondo le centrali operative di
vigili e polizia, senza gravi conseguenze. Un albero è caduto su una
Fiat Panda in sosta in via Mar della Cina, all'Eur, per fortuna la
macchina era vuota. Dal comando della Municipale di Roma sostengono che
ieri mattina erano in servizio oltre mille uomini. Dove fossero, ieri
mattina, se lo sono chiesti in tanti.
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