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di CARLO ROMANO
Alla prova della prima pioggia, Roma affonda nel caos. Colpa
dell’acqua, ovvio, che moltiplica il numero delle auto in coda e degli
incidenti, dissesta ancor di più le già dissestate strade, inzuppa
l’asfalto e lo rende insicuro. Ma se all’acqua che riempie ogni via
s’aggiugono le assemblee sindacali dei vigili urbani che svuotano gli
incroci, ecco che la paralisi è totale. E così è stato ieri mattina,
almeno due ore di ingorghi dal centro alla periferia, fino al Raccordo
anulare, automobilisti stremati e infuriati, scooteristi impauriti e
zuppi. Entrare a Roma, così come muoversi all’interno della città è
stato un problema.
Tuscolana e Prenestina intasate sotto la pioggia battente che non ha
dato tregua per tutta la giornata, il Raccordo anulare era un’unica
striscia di lamiere immobili. Stessa situazione sulle consolari in
direzione di Roma e anche in uscita, sulla Cristoforo Colombo. Olimpica
in tilt fino a tarda mattinata, allagamenti su corso Francia, su via Due
Ponti e sulla Flaminia. Una voragine si è aperta a piazza Verdi, nella
zona riservata al parcheggio: l’asfalto ha ceduto e si è formato un
buco profondo più di un metro. I vigili urbani hanno transennato quel
tratto e le code si sono aggiunte alla code. Tanti gli incidenti, di
auto e di motorini, che hanno moltiplicato gli ingorghi. Nel primo
pomeriggio via del Foro Italico è stata bloccata da un tamponamento. E
in serata taxi
introvabili: attese infinite al telefono (almeno venti minuti) e alle
fermate, alla stazione Termini le persone in coda hanno perso la
pazienza e se la sono presa con i conducenti e con chi non rispettava la
fila.
Giornata impegnativa anche per i vigili del fuoco che hanno ricevuto
decine di chiamate per allagamenti e infiltrazioni d’acqua dai
terrazzi. E i vigili? Dov’erano ieri mattina i vigili urbani mentre il
traffico in città andava in tilt? Dalle 7,30 alle 9,30, molti agenti
della polizia municipale non erano in strada perché impegnati nelle
assemblee sindacali che si sono svolte nei vari gruppi. Riunioni indette
dall’Ospol che s’aggiungono a quelle dei confederali e sottraggono
nelle ore di punta, quelle cruciali della fluidificazione del traffico,
molti fischietti da incroci e semafori. I sindacati confederali chiamano
gli iscritti a raccolta in vista dello sciopero di domani, gli altri per
discutere del contratto. «E la prossima settimana sarà ancora più
difficile - annuncia il segretario romano dell’Ospol, Gabriele Di
Bella - al decimo municipio si terranno assemblee congiunte sia la
mattina che il pomeriggio in polemica col presidente». Il che vuol dire
rischio di paralisi sulla Palmiro Togliatti, sulla Tuscolana e l’Appia.
«Aspettavamo l’amministrazione al varco, al banco di prova della
prima pioggia - aggiunge Di Bella - come era ovvio è stato il caos. E
questo non per colpa delle assemblee, ma per via della carenza di
organico. Come la stessa amministrazione ha riconosciuto, mancano 1.700
vigili». Dovrebbero essere 8.350, sono 6.700. Le assemblee un disagio
lo provocano, innegabilmente, «ma è arrivato il momento della resa dei
conti: o si investe in risorse umane o si va al collasso», è la
convinzione del segretario dell’Ospol.
E tanto per cominciare, domani sarà un’altra prova di fuoco. Quattro
ore di sciopero dei mezzi pubblici, dalle 9,30 alle 13,30: si fermeranno
autobus, metropolitane, tram e linee extraurbane.
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