di UMBERTO SERENELLI
Tassisti contro. Quelli che operano nel comune di Fiumicino sono in aperto
contrasto con i colleghi romani, ai quali hanno praticamente dichiarato guerra.
Per protestare contro lo slittamento dell'accordo di "reciprocità", i
38 tassisti del Comune costiero hanno quindi dato vita a un sit-in davanti alla
nuova sede comunale di via Portuense, sulla cui facciata sono stati affissi
striscioni di protesta. «Il protocollo di intesa per la reciprocità - spiega
Alessio Dimitri, presidente del Consorzio Taxi Tirreno - Roma non intende
firmarlo e l'amministrazione di Fiumicino non sollecita con necessaria
insistenza la chiusura della vicenda. Questo stato di incertezza quindi continua
a permettere ai tassisti capitolini di trasferire passeggeri da Fiumicino
aeroporto a Roma e viceversa, mentre noi purtroppo non possiamo fare altrettanto
e ci dobbiamo quindi limitare alla corsa aeroporto-Roma e rientrare scarichi
altrimenti rischiamo sanzioni».
Gli infuriati proprietari di licenze rilasciate dall'amministrazione dell'ex XIV
circoscrizione chiedono alla «polizia municipale di intervenire nei confronti
delle auto bianche romane con il ritiro del libretto di circolazione» in attesa
della firma del protocollo di reciprocità. Una vicenda dai chiari contorni di
un giallo e stando a quanto recita la legge, il comune su cui sorge l'aeroporto
deve «raggiungere un accordo con il comune capoluogo».
«Questo passo l'amministrazione di Fiumicino l'ha compiuto - precisa il sindaco
Giancarlo Bozzetto - ma è Roma che non mostra alcuna intenzione di definire
l'accordo per chiudere definitivamente la vicenda. Mi sono quindi impegnato a
risollecitare il Campidoglio per la sigla dell'accordo interportuale di
reciprocità. Con il direttore dello scalo poi verificare l'organizzazione del
lavoro con i turni al "polmone" taxi al Leonardo da Vinci». Il primo
cittadino si è anche impegnato nell'individuare un'area sosta autonoma per i 38
taxi di Fiumicino, che presumibilmente dovrebbe sorge in via Foce Micina. «La
verità - precisa Emilio Patriarca, presidente della Autotrasporti pubblici non
di linea del comune di Fiumicino - è che le associazioni di categoria romane,
circa una ventina, hanno sempre ostacolato l'attivazione della reciprocità tra
Fiumicino e Roma, in quanto l'applicazione riduce il lavoro dei 5.823 taxi
romani. Non siamo d'accordo perché i nostri 38 tassisti finirebbero per essere
una goccia del mare di lavoro prodotto dall'aeroporto».
Nella vicenda si inserisce il nuovo regolamento della Provincia, alla quale la
Regione ha trasferito le competenze di trasporto pubblico e non di linea. «Gli
effetti nefasti dell'atto illegittimo adottato dalla Provincia - precisa il
consigliere provinciale Mauro Pica Villa (Verdi) - sono già operativi e rendono
di fatto difficile raggiungere qualsiasi accordo previsto fra i comuni di
Fiumicino e di Roma. I tassisti del Comune costiero devono quindi sapere la
verità».