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Ergastolo per Roberto Giuliani, Walter Bucciarelli e Innocenzo
Pacelli; 13 anni e mezzo di reclusione per Marco Silvestri: sono le
condanne chieste dal magistrato Gabriele Paci al termine della
requisitoria nel processo, con il rito abbreviato, per l'omicidio
dell'agente scelto della polizia stradale Luca Benincasa e per il
ferimento di un suo collega, l'ispettore Lamberto Crescentini.
La vicenda è stata ricostruita oggi per oltre cinque ore dal pubblico
ministero Paci, il magistrato che aveva coordinato le indagini della
polizia concluse con l'arresto dei quattro romani. Gli imputati devono
rispondere tutti degli stessi reati (omicidio, tentativo di omicidio,
rapina, porto illegale di armi comuni e da guerra e furto delle due auto
utilizzate per il colpo e nella successiva fuga). Il pm ha comunque
sottolineato il ruolo marginale avuto da Silvestri nella vicenda e il
contributo da lui fornito all'inchiesta. Di qui una richiesta di
condanna inferiore rispetto agli altri tre.
I fatti avvennero sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle il 22 marzo
del 2002. Un'auto civetta della polizia stradale con a bordo Benincasa e
Crescentini tentò di fermare un taxi bianco per
contestare al conducente la violazione dei limiti di velocità. Sul taxi
viaggiavano però - secondo la ricostruzione poi fatta dalla squadra
mobile di Perugia e da quella di Roma - il proprietario, Silvestri, e
tre malviventi che avevano appena rapinato la filiale di Camucia del
Monte dei Paschi di Siena, Pacelli, Bucciarelli e Giuliani. Per questo
l'auto non si fermò e iniziò un inseguimento.
Dal taxi partirono quindi alcuni colpi di pistola
che uccisero Benincasa, colpito alla nuca, e ferirono gravemente
Crescentini (in base alla ricostruzione accusatoria a sparare con una
pistola Tanfoglio nove per 21 sarebbe stato Bucciarelli).
La polizia risalì però al proprietario del taxi
e agli altri tre attuali imputati, tutti arrestati. L'udienza davanti al
gip Marina De Robertis proseguirà oggi quando parleranno gli avvocati
Stelio Zaganelli e Cristian Brutti che rappresentano come parti civili i
familiari di Benincasa. L'avvocato Brutti ha sottolineato questa sera «la
precisione delle indagini svolte e la puntigliosità della requisitoria
del pm». «Un lavoro - ha affermato il legale - che la famiglia
Benincasa sta apprezzando moltissimo».
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