Gioved 18 Dicembre 2003
LA PAURA
Telecamere sui taxi contro i malviventi

di GIULIA MANCINELLI


Le rivelazioni della Polizia, secondo cui Stefano Guazzarotti sarebbe stato ucciso in un tentativo di rapina mentre il tassista senigalliese svolgeva il suo lavoro, ha messo in allarme, e non poco, tutta la categoria. Tra i tassisti senigalliesi, dopo la tragedia che una settimana fa ha colpito un loro collega, sta prendendo sempre più campo l'inquietante consapevolezza di essere una delle categorie più a rischio per via dei pericoli ai quali il loro mestiere li espone. Al punto da star già lavorando per installare microcamere sulle loro vetture.
«Siamo molto turbati per quanto accaduto al nostro collega, un ragazzo stimato e rispettato per la serietà con cui si dedicava al suo lavoro ma l'accaduto ci pone di fronte ad una realtà che spaventa - ha commentato il segretario di Confartigianto Taxi Gilberto Gasparoni-. Il nostro, per altro, è un servizio che la categoria è obbligatoriamente tenuta a fare il che significa che salvo casi eccezionali non possiamo sottrarci al dovere di prestare il servizio richiesto in base a simpatie, sospetti o apparenze». I base a ciò, in via di principio, lo stesso Guazzarotti non avrebbe potuto sottrarsi dal far salire a bordo del suo taxi il suo carnefice». Ribadito con forza anche l'appello alle forse dell'ordine. «Chiediamo maggiori controlli, soprattutto nelle ore serali e notturne - sottolinea Gasparoni - anche per cittadine come Senigallia perché i dati parlano da soli». In aggiunta all'auspicato potenziamento dei controlli, la Confartigianato si è attivata: «Per adottare misure di autotutela per i nostri associati - rivela -. In un apposito incontro l'altro giorno abbiamo valutato la possibilità di installare sui taxi e nelle vetture a noleggio delle piccole fotocamere per monitorare costantemente tutto quello che avviene all'interno della vettura. Ovviamente dovremo far sì che l'iniziativa, che implica un costo aggiuntivo, non incida sulle tariffe dei viaggiatori».