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di DAVIDE DESARIO
Il nuovo codice della strada rischia di mettere in ginocchio la
Capitale. Camionisti, tassisti e autisti del Cotral sono sul piede di
guerra e annunciano scioperi, cortei e manifestazioni che nei prossimi
giorni metteranno seriamente in crisi il sistema della mobilità romano.
Il primo appuntamento è quello di lunedì, quando è stato indetto lo
sciopero dei tassisti aderenti alle organizzazioni sindacali Unica-Cgil,
Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Ait, Ata-Casa, Clai, Uti e Cna.
I taxi in sciopero
dalle 6,30 presidieranno i posteggi all'aeroporto di Fiumicino e alle
stazioni ferroviarie. Mentre alle 8,30 una loro delegazione partirà da
piazza della Repubblica verso piazza della Croce Rossa dove ha sede il
ministero dei Trasporti. Stesse modalità anche per il turno di
pomeriggio, che scatta alle 14, con partenza della delegazione prevista
per le 18.
«Manifestiamo contro l' invasione degli abusivi e dei noleggiatori di
altre province e regioni, e contro le sub-concessioni in aeroporto -
spiega Carlo Bologna, presidente dell’associazione italiana tassisti (Ait)
- Il ministero dei Trasporti, il direttore dell'aeroporto di Fiumicino e
il Comune di Roma non ci hanno concesso nemmeno un appuntamento.
Evidentemente non hanno nemmeno a cuore le migliaia di persone che ogni
giorno sono vittime di adescatori fuorilegge». Ma non solo, i
conducenti delle auto bianche vogliono una patente con più punti: «Stiamo
tutto il giorno al volante - aggiunge Bologna - Non possiamo essere
trattati come comuni automobilisti. Soprattutto in una città come Roma
dove guidare nelle regole è quasi impossibile. Ci devono dare minimo 60
punti».
Ma se la prossima settimana comincerà male, con ogni probabilità finirà
peggio. Venerdì 18, infatti, a manifestare saranno i camionisti di
mezza Italia che si sono dati appuntamento sul Gra che percorreranno a
velocità ridottissima. La protesta è organizzata dalla Fita Cna: «E’
una manifestazione - spiega il presidente Franco Coppelli - contro la
liberalizzazione del settore e l'inasprimento del codice della strada,
unitamente ai divieti di circolazione e alla questione dei valichi
alpini che rischiano di far chiudere le nostre imprese». Lo scenario
che si prospetta è tutt’altro che buono: oltre al Raccordo, infatti,
una manifestazione del genere rischia di mandare in tilt tutta la città.
Intanto prosegue la querelle degli autobus del Cotral e del rifiuto di
alcuni suoi autisti di effettuare corse in autostrada con passeggeri in
piedi. Con l’entrata in vigore del nuovo codice, infatti, oltre alla
multa i guidatori rischiano anche di perdere punti della patente. Ieri
alla stazione di Ponte Mammolo si sono registrati nuovi disagi e
proteste dopo la soppressione della corsa delle 18.15 per
Tivoli-Gennazzano. Per cercare di risolvere la questione, l’assessore
regionale ai Trasporti, Giorgio Gargano, dopo aver incontrato nei giorni
scorsi il prefetto di Roma Emilio Del Mese e i responsabili delle
diverse forze di polizia, ieri si è recato alla Camera per chiedere ad
Antonio Pezzella (relatore del decreto sulla patente a punti) un
emendamento al nuovo codice della strada per consentire ai passeggeri
degli autobus di linea di viaggiare in piedi sui tratti autostradali.
«Non si risolvono i problemi abbassando la sicurezza per i pendolari -
interviene il capogruppo regionale della Margherita Giovanni Hermanin -
Il problema è la mancanza di mezzi efficienti».
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