VIVAVOCE
di MARCELLA SMOCOVICH
Il tedesco con il trolley esce al molo B, agli arrivi internazionali e si dirige
verso il box del noleggio di auto con autista. Trenta metri in cui almeno una
decina di autisti, abusivi e regolari, si fiondano su di lui al grido di: «Taxi,
taxi, taxi». Lo strattonano, lo tirano lo spingono. Lui arrossisce e grida con
rabbia: «No taxi, nein taxi». E’ arrivato da Francoforte alle 23,40 con il
volo NH6121. Il treno delle Ferrovie che dall'aeroporto di Fiumicino porta i
passeggeri a Roma ha smesso le sue corse da oltre un’ora. Per raggiungere la
città turisti, uomini d’affari, emigranti e romani hanno due opzioni: il taxi
regolare, l’auto a noleggio o il tassista abusivo. Con differenti tariffe e
differenti imbrogli.
Intanto all’interno del molo B scoppia una rissa feroce tra un autista della
Con.co.r.a. e l’"Onorevole", come viene chiamato un famoso abusivo
che nel suo curriculum vanta decine di denunce da altrettanti paesi stranieri,
parecchie condanne per minacce e truffa. Di cui tutti hanno paura. Nonostante
l’operazione alla gola, che lo obbliga a parlare con un apparecchio, il sigaro
tra le dita, la rissa è a colpi di strattoni (del tedesco che letteralmente
fugge via spaventato), d’insulti e di minacce. Ma alla fine, abbandonato il
primo straniero, l’Onorevole, riesce ad abbindolarne un altro e a portarselo
all’uscita dove è parcheggiata la sua vecchia Mercedes. La tariffa, dopo una
breve trattativa, per arrivare al centro di Roma sarà di 140 euro, in media.
Che, con circa tre corse al giorno, in un mese posso fare oltre 12.600 euro.
Esentasse.
Minacce, un incendio al parcheggio taxisti, risse per accaparrarsi lo straniero,
truffe e "bidoni" sono all’ordine del giorno. Per un servizio la cui
gestione sembra da Terzo mondo. E a farne le spese è soprattutto lo straniero,
l’immagine di Roma, il turismo.
Ma il bidone per lo straniero in arrivo a Roma è cosa di tutti i giorni e ben
organizzata. Approfittando del fatto che non parla la lingua, che non conosce le
strade, il povero turista deve affidarsi al servizio che la città propone. E la
truffa può arrivare anche da un tassametro bollato dal Comune di Roma, con
tariffe inventate al momento approfittando dell’ingenuità e della stanchezza
di un viaggio intercontinentale di oltre 12 ore. L’abusivo sa che gli
americani arrivano la mattina, come i giapponesi, al molo B; mentre al molo A
arrivano gli uomini d’affari da tutti Italia. Riesce a parcheggiare vecchie
Mercedes con una patina di lusso, dove chiunque lascia l’auto si becca una
multa; riesce a sostare al grido di "taxi, taxi" subito dopo le porte
scorrevoli della dogana (è reato). Ma è di notte che la fa da padrone. E’ di
notte che l’aeroporto diventa terra di nessuno e di truffe. Una casbah indegna
di una Capitale.
Al noleggiatore regolare non resta che "arrangiarsi" arrotondando sui
supplementi - il notturno può raddoppiare e il supplemento bagaglio anche - o
sulla tariffa iniziale. Ma solo se il passeggero ha fretta e non ha telefonato
alla compagnia.
Il taxi vero e proprio ha vita più difficile per imbrogliare il cliente. In
teoria, quando una macchina da Roma arriva all'aeroporto dovrebbe parcheggiare
al "polmone", il parcheggio a lunga sosta, aspettando il proprio turno
numerato, regolato dalla società Servimax. Ma sono in molti tra i taxisti a
denunciare irregolarità e rinunciare alla fila. Con il risultato ad esempio che
il sabato e la domenica è impossibile a certe ore trovare un taxi. E per chi ha
fretta ecco spuntare l’abusivo.
E le truffe? Se l’autista è privo di scrupoli non è difficile neanche per
l’auto bianca: i nuovi tassametri automatici hanno due tariffe. Una corsa a
tariffa uno, può costare, con traffico medio, fino a 37 euro. Ma se la si
percorre a tariffa due, raddoppia. Imbroglio perfettamente accettabile da
brasiliani e cileni, ma anche dagli spagnoli, poiché nel loro paese le tariffe
più economiche sono appunto la due. Inoltre molti tassametri calcolano i minuti
di viaggio. E’ facile spacciare queste cifre per supplementi che si aggiungono
ai supplementi. Più faticoso e meno conveniente è fare un tour più lungo per
far "correre" il tassametro. Ma accade anche questo.
Per chi arriva dall’Africa, dal Venezuela o ha un concetto un po' arretrato
dell’Italia (gli ex emigranti sono le vittime più facili) e crede di
risparmiare l’abusivo è la norma. E gli abusivi lo sanno: il pollo appena
arrivato non conosce la città. «In molti arrivano sognanti nella città
Eterna. Sorridono perché l’arrivo a Roma è il culmine di un sogno di tutta
la vita. E ciò rende più grave le truffe.
«Non potevo immaginare che Roma era rimasta ai tempi di Totò e che nella città
Eterna nessuno difenda il turista» dice lo scrittore messicano Federico
Campbell appena arrivato, chiedendosi: «Perché le tariffe dei taxi sono
sconosciute fino a che non si monta in macchina? Basta mettere un cartello
mentre si aspetta di ritirare il bagaglio. Comunque io quando vengo in vacanza a
Roma metto nel conto la truffa dei taxi».