Domenica 19 Gennaio 2003

LA STORIA

La piccola Jaida, salvata dal tassista
Dal Ghana all’Italia, perde la coincidenza per Palermo: aiutata e portata in commissariato

di BEATRICE PICCHI


«PROVAVO a farla sorridere e lei niente. Le raccontavo i monumenti e lei zitta. Io mica le conosco le lingue: ad un certo punto mi sono messo zitto pure io». Domenico, nel suo taxi nuovo di zecca, ce l’ha messa tutta per farla sorridere quella ragazzina dalle lunghe trecce che aveva fatto un viaggio lungo undici ore dal Ghana, per poi ritrovarsi a Roma mentre la mamma l’aspettava a Palermo. E così Domenico ha accompagnato in commissariato Jaida, 14 anni, partita dal Ghana tre giorni prima e atterrata a Fiumicino venerdì a mezzogiorno, perché aveva perso la coincidenza per Palermo ed era rimasta in sala d’attesa quattro ore, senza nessuno a cui chiedere aiuto. E in silenzio è rimasta anche nel commissariato Vescovio, mentre gli agenti e il dirigente provavano a parlarle in inglese: nulla da fare, perché Jaida non conosce l’inglese. Poi, dal biglietto aereo che Jaida aveva in borsa sono arrivate le risposte. La ragazza avrebbe dovuto raggiungere Palermo, dove l’aspettava la mamma. La donna ora ha presentato due esposti: uno all’Enac per il mancato rispetto della carta del passeggero e un altro alla polizia.
Ecco cosa è successo dall’arrivo della ragazza a Fiumicino. Senza l’hostess che l’avrebbe dovuta avere in custodia dal suo Paese a Palermo, la ragazzina decide di accodarsi alla fila di persone che escono dall’aeroporto e sale con loro sul trenino per la stazione. Durante il tragitto una coppia di signori nota Jaida, spaventata, le offrono aiuto e l’accompagnano al taxi. «La porti all’ambasciata del Ghana, per favore», dicono a Domenico. Sono quasi le sette di sera, l’ambasciata è chiusa. Il tassista porta Jaida al commissariato, «mica la potevo riportare alla stazione». Il dirigente del commissariato, Filippo Bertolami, ricostruisce la storia: la giovane partita da Accra su un aereo dell'Air Ways, a Fiumicino avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo Air One per Palermo. La conferma arriva dalla polizia di frontiera dell'aeroporto palermitano di Punta Raisi, dove la madre la sta aspettando. «Sua figlia è qui, a Roma, sta bene». La ragazza trascorre la notte nei locali della polizia di frontiera e ieri mattina, alle 8,55, prende l’aereo giusto: quello per Palermo. La polizia sta cercando di individuare eventuali responsabilità nella vicenda, perchè la giovane, che aveva pagato 500 euro per il biglietto aereo ed altri 150 euro per il servizio d'assistenza, a Fiumicino è rimasta per alcune ore in sala d'attesa senza alcuna assistenza da parte del personale della compagnia aerea. «Sarà importante scoprire dove e quando si è inceppato il meccanismo: dove la ragazza sia stata persa da chi l’aveva in custodia. Qualcuno - spiega il dirigente del commissariato Vescovio, Filippo Bertolami - potrebbe essere denunciato per abbandono di minori».