LA
STORIA
La
piccola Jaida, salvata dal tassista
Dal Ghana
all’Italia, perde la coincidenza per Palermo: aiutata e portata in
commissariato
di BEATRICE PICCHI
«PROVAVO a farla sorridere e lei niente. Le raccontavo i monumenti e lei zitta.
Io mica le conosco le lingue: ad un certo punto mi sono messo zitto pure io».
Domenico, nel suo taxi nuovo di zecca, ce l’ha messa tutta per farla sorridere
quella ragazzina dalle lunghe trecce che aveva fatto un viaggio lungo undici ore
dal Ghana, per poi ritrovarsi a Roma mentre la mamma l’aspettava a Palermo. E
così Domenico ha accompagnato in commissariato Jaida, 14 anni, partita dal
Ghana tre giorni prima e atterrata a Fiumicino venerdì a mezzogiorno, perché
aveva perso la coincidenza per Palermo ed era rimasta in sala d’attesa quattro
ore, senza nessuno a cui chiedere aiuto. E in silenzio è rimasta anche nel
commissariato Vescovio, mentre gli agenti e il dirigente provavano a parlarle in
inglese: nulla da fare, perché Jaida non conosce l’inglese. Poi, dal
biglietto aereo che Jaida aveva in borsa sono arrivate le risposte. La ragazza
avrebbe dovuto raggiungere Palermo, dove l’aspettava la mamma. La donna ora ha
presentato due esposti: uno all’Enac per il mancato rispetto della carta del
passeggero e un altro alla polizia.
Ecco cosa è successo dall’arrivo della ragazza a Fiumicino. Senza l’hostess
che l’avrebbe dovuta avere in custodia dal suo Paese a Palermo, la ragazzina
decide di accodarsi alla fila di persone che escono dall’aeroporto e sale con
loro sul trenino per la stazione. Durante il tragitto una coppia di signori nota
Jaida, spaventata, le offrono aiuto e l’accompagnano al taxi. «La porti
all’ambasciata del Ghana, per favore», dicono a Domenico. Sono quasi le sette
di sera, l’ambasciata è chiusa. Il tassista porta Jaida al commissariato, «mica
la potevo riportare alla stazione». Il dirigente del commissariato, Filippo
Bertolami, ricostruisce la storia: la giovane partita da Accra su un aereo
dell'Air Ways, a Fiumicino avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo Air One per
Palermo. La conferma arriva dalla polizia di frontiera dell'aeroporto
palermitano di Punta Raisi, dove la madre la sta aspettando. «Sua figlia è
qui, a Roma, sta bene». La ragazza trascorre la notte nei locali della polizia
di frontiera e ieri mattina, alle 8,55, prende l’aereo giusto: quello per
Palermo. La polizia sta cercando di individuare eventuali responsabilità nella
vicenda, perchè la giovane, che aveva pagato 500 euro per il biglietto aereo ed
altri 150 euro per il servizio d'assistenza, a Fiumicino è rimasta per alcune
ore in sala d'attesa senza alcuna assistenza da parte del personale della
compagnia aerea. «Sarà importante scoprire dove e quando si è inceppato il
meccanismo: dove la ragazza sia stata persa da chi l’aveva in custodia.
Qualcuno - spiega il dirigente del commissariato Vescovio, Filippo Bertolami -
potrebbe essere denunciato per abbandono di minori».