Domenic 13 Aprile 2003

TRUFFA

Concierge assoldati dai tassisti abusivi: venti multe
Autisti filmati e fotografati davanti a note catene alberghiere mentre caricavano ignari turisti per l’aeroporto

di ROBERTO PONTIROLI GOBBI

Sono un pessimo biglietto da visita per il turismo della Capitale i tassisti abusivi che imperversano nel centro storico e all’aeroporto di Fiumicino. Un autentico clan composto da una cinquantina di persone, tra cui anche qualche straniero, che ostentando maldestri sorrisi e falsa cortesia mettono a segno vere e proprie stangate ai danni di ignari turisti, rei solo di aver avuto la sfortuna di essere incappati nella loro rete truffaldina che si avvale anche di complicità tra il personale degli alberghi. Un vero flagello per i tassisti regolari e onesti. Un fenomeno datato quello dei taxi abusivi a cui comunque si sta cercando di imporre uno stop deciso. Per frenare il fenomeno il questore di Roma, Nicola Cavaliere, ha disposto un pool antiabusivismo di cui fa parte anche la divisione anticrimine del commissariato Trevi.
E proprio nelle ultime settimane gli agenti di Trevi-Campomarzio hanno dato un giro di vite a questa piaga che affonda le radici negli anni e nella, almeno fino ad ora, pressoché totale impunità. «Questa volta, però, - spiega il dirigente del commissariato Trevi, Antonio Del Greco - abbiamo effettuato una vera e propria indagine di polizia effettuando fotografie, riprese con telecamere e tenendo sott’occhio anche alcune utenze telefoniche».
Adesso foto e riprese fatte dagli agenti, sono diventate le prove che accusano decine di abusivi che in queste ore stanno varcando gli uffici del commissariato Trevi, dove saranno proposti o per la revoca della licenza, se ne sono in possesso, o per una diffida.
Il “bottino" della polizia è stato di una ventina di tassisti abusivi nei confronti dei quali sono state emesse sanzioni amministrative, perché questo prescrive la legge. «In compenso - aggiunge Del Greco - proporremo al questore la diffida di certi soggetti “recidivi", così una volta che verranno nuovamente sorpresi, dalla sanzione amministrativa si passerà a quella penale».
L’ipotesi investigativa è appunto anche quella che questi pseudo tassisti che spillano al povero turista anche 200-250 euro per una corsa dal centro di Roma all’aeroporto, o per un giro in città, si servano di portieri e personale degli hotel. Ossia: il turista si rivolge all’albergo per chiedere un taxi, e il portiere, o chi per lui, invece di chiamarne uno regolare chiama “l’amico" abusivo dal quale percepisce una commissione per “il favore". «Nel corso di quest’operazione - rivela Antonio Del Greco - abbiamo filmato una furibonda lite di un autista abusivo che è venuto alle mani con un dipendente di un albergo». Un racket, o quasi, dunque. Che aspetta solo di essere smantellato. Per il bene e l’immagine del nostro turismo.