Porta
Maggiore/Dalle 9 alle 10,30 soppresse 40 corse, limitate altre 120. Centinaia di
automobilisti inferociti
Ingorgo
di tram, traffico in tilt
Ben
41 vetture bloccate per i lavori a S. Bibiana. L’Atac: colpa della ditta
di SALVATORE SPOTO
Una fila chilometrica di tram bloccati, centinaia di auto strombazzanti per un
megaingorgo, migliaia di romani intrappolati, accaldati ed inferociti. Quella di
ieri mattina, a Porta Maggiore, è stata una giornata da dimenticare.
Un’apocalisse.
Tutto è cominciato alle 9, momento cruciale, con le signore che vanno al
mercato, gli impiegati che si precipitano in ufficio giusto in tempo per evitare
di timbrare "rosso" il cartellino, ed i più giovani che, terminate le
scuole, a bordo di motorette e mezzi pubblici, si dirigono a Roma. Per questo
popolo di affaccendati e sfaccendati, ieri, la giornata si è conclusa davanti a
Porta Maggiore.
Tram, taxi e veicoli privati, giunti nelle vicinanze del sottopasso di Santa
Bibiana, dove sono in corso i lavori di ristrutturazione, dopo avere rallentato,
si sono fermati. La fila ha iniziato a diventare sempre più lunga. «Sulle
prime abbiamo avuto un po’ di pazienza - racconta Filomena Cruciani, residente
nella zona - siamo, ormai, abituati ai rallentamenti. Poi ci siamo resi conto
che le nostre auto erano ormai strette in una morsa di lamiere, una trappola che
ci avrebbe fatto perdere la mattinata».
Ancor peggio degli automobilisti è andata per chi aveva deciso di muoversi con
i mezzi pubblici. Le linee tranviarie 2,3, 5, 14 e 19, che transitano nella
zona, sono state costrette a fermarsi. La fila dei convogli è diventata sempre
più lunga ed i tecnici dell’Atac sono stati costretti, per evitare il
peggioramento della situazione, a limitare la percorrenza di centoventi tram e
cancellare almeno quaranta corse. Pesanti limitazioni di percorrenza hanno
interessato anche i bus 70, 71 e 105.
«Questi lavori al sottopasso di Santa Bibiana - commenta Francesco Sperlinga,
residente nella zona, sembrano non finire mai. Certo, sono necessari per il
collegamento tra San Lorenzo e via Giolitti, sotto la stazione Termini. Ma la
strada è ad una sola corsia e noi siamo costretti a convivere con gli ingorghi».
Lavori, secondo l’Atac, che la ditta “Mediappalti Srl" avrebbe dovuto
svolgere soltanto di notte, dalle 22 alle 6 del mattino.
Ieri per consentire alla circolazione di tornare alla mobilità, i vigili urbani
sono intervenuti in forze. A coadiuvarli è pure arrivato il personale ispettivo
delle società Trambus e Cotral. Solo alle 10,30, è lentamente ripresa la
circolazione delle auto e, soprattutto, dei quarantuno tram fermi, quasi un
terzo dell'intera "flotta" trainavi cittadina.
«Il cantiere era visibile agli occhi di tutti - è stato il commento del
presidente dell’Atac, Mauro Calamante - il rischio dell’ingorgo era
prevedibile». E poi ha concluso: «l’assenza, ormai sistematica di attenzione
a questo importante nodo cittadino, ha lasciato almeno 9.000 cittadini a piedi».
Una disgrazia annunciata? Inutile raccontare il rimpallo e lo scarico di
responsabilità tra gli enti interessati, dai vigili ai Lavori pubblici al
problema della circolazione nella zona di Termini ed al sottopasso di Santa
Bibiana.
Anche la ferrovia Roma-Napoli, che passa sopra la zona interessata
all’ingorgo, è stata bloccata fino alle 11 per consentire la rimozione di un
ordigno bellico trovato nella stazione di Campoleone, a sud di Roma.