Venerdi 5 Aprile 2002

Investigatori sulle tracce di Innocenzo Pacelli, di Tivoli e Roberto Giuliani, di Ardea. Recuperata una parte del bottino e la pistola usata per uccidere Luca Benincasa
Blitz nel covo della banda assassina
Rapina di Perugia, arrestato a Torvajanica il tesoriere: ha dato ospitalità ai fuggiaschi

di MARCO DE RISI

La polizia sta facendo terra bruciata intorno agli ultimi due ricercati del commando omicida della Perugia-Bettolle. Gli investigatori della squadra mobile di Roma e Perugia, coordinate rispettivamente da Nicolò D'Angelo e da Piero Angeloni, avrebbero accumulato prove schiaccianti sulle responsabilità dei banditi che hanno ucciso a colpi di pistola l'agente scelto Luca Benincasa, 28 anni e ferito in modo grave l'ispettore Lamberto Crescentini della Stradale di Perugia. A inchiodare Marco Silvestri, il tassista, Walter Bucciarelli - i due già finiti in manette - e i complici ricercati vi sarebbero anche le loro impronte digitali rilevate nel taxi e, pare, anche sulle armi.
Intanto, sono stati resi noti i nomi dei due latitanti: Innocenzo Pacelli, 26 anni, residente a Villa Adriana, a Tivoli e Roberto Giuliani, 39 anni, di Ardea. Gli uomini della Mobile, in questo caso guidati da Maurizio Improta e coordinati dal magistrato perugino Gabriele Paci, sono arrivati già per due volte ad un soffio dal catturarli. Hanno individuato due covi, un'abitazione ad Ardea e un residence sulla Pontina dove Pacelli e Giuliani s'erano volatilizzati da poche ore.
I ricercati hanno precedenti specifici per rapina. Un fascicolo penale il loro alto un palmo, zeppo di reati ma che comunque non sono bastati per evitare che circolassero a piede libero. Uno di loro, insieme a Walter Bucciarelli, ha sparato contro i poliziotti. Secondo quanto risulta alla polizia Roberto Giuliani - che avrebbe trascorso un periodo nel manicomio criminale di Aversa - e Walter Bucciarelli sarebbero stati complici proprio in alcune rapine nell'Umbria e in Abruzzo. I due "pendolari" del crimine sono stati anche arrestati proprio per questi assalti.
Ieri l'inchiesta ha registrato un altro arresto, quello di Bruno Costantino, 37 anni, di Torvajanica, per ricettazione e favoreggiamento. La polizia ha trovato nella sua abitazione di via degli Argonauti 5, 6.000 euro del colpo fatto il 22 marzo scorso dal commando a Camucia, in provincia d'Arezzo, al "Monte dei Paschi di Siena". Poco dopo, su un tratto della Perugia Bettolle, i quattro aprirono il fuoco contro la pattuglia della Stradale che aveva intimato l'alt solo per contestare all'autista del taxi l'eccesso di velocità. Bruno Costantino era stato ascoltato più volte dagli investigatori in quanto amico di Bucciarelli. L'uomo s'era dichiarato estraneo all'omicidio e aveva promesso di collaborare per rintracciare i criminali. Invece, ieri s'è registrato il colpo di scena con il ritrovamento della refurtiva a casa sua. La polizia ha anche fornito maggiori dettagli sulle armi usate dai quattro. Sono state ritrovate due revolver, una pistola ed una mitraglietta marco "Skorpion". Secondo indiscezioni anche sulle armi vi sarebbero le impronte dei quattro che a questo punto non potrebbero in alcun modo negare la loro rsponsabilità nell'esecuzione del poliziotto.