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Investigatori
sulle tracce di Innocenzo Pacelli, di Tivoli e Roberto Giuliani, di Ardea.
Recuperata una parte del bottino e la pistola usata per uccidere Luca Benincasa
Blitz nel
covo della banda assassina
Rapina di
Perugia, arrestato a Torvajanica il tesoriere: ha dato ospitalità ai fuggiaschi
di MARCO DE RISI
La polizia sta facendo terra bruciata intorno agli ultimi due ricercati del
commando omicida della Perugia-Bettolle. Gli investigatori della squadra mobile
di Roma e Perugia, coordinate rispettivamente da Nicolò D'Angelo e da Piero
Angeloni, avrebbero accumulato prove schiaccianti sulle responsabilità dei
banditi che hanno ucciso a colpi di pistola l'agente scelto Luca Benincasa, 28
anni e ferito in modo grave l'ispettore Lamberto Crescentini della Stradale di
Perugia. A inchiodare Marco Silvestri, il tassista, Walter Bucciarelli - i due
già finiti in manette - e i complici ricercati vi sarebbero anche le loro
impronte digitali rilevate nel taxi e, pare, anche sulle armi.
Intanto, sono stati resi noti i nomi dei due latitanti: Innocenzo Pacelli, 26
anni, residente a Villa Adriana, a Tivoli e Roberto Giuliani, 39 anni, di Ardea.
Gli uomini della Mobile, in questo caso guidati da Maurizio Improta e coordinati
dal magistrato perugino Gabriele Paci, sono arrivati già per due volte ad un
soffio dal catturarli. Hanno individuato due covi, un'abitazione ad Ardea e un
residence sulla Pontina dove Pacelli e Giuliani s'erano volatilizzati da poche
ore.
I ricercati hanno precedenti specifici per rapina. Un fascicolo penale il loro
alto un palmo, zeppo di reati ma che comunque non sono bastati per evitare che
circolassero a piede libero. Uno di loro, insieme a Walter Bucciarelli, ha
sparato contro i poliziotti. Secondo quanto risulta alla polizia Roberto
Giuliani - che avrebbe trascorso un periodo nel manicomio criminale di Aversa -
e Walter Bucciarelli sarebbero stati complici proprio in alcune rapine
nell'Umbria e in Abruzzo. I due "pendolari" del crimine sono stati
anche arrestati proprio per questi assalti.
Ieri l'inchiesta ha registrato un altro arresto, quello di Bruno Costantino, 37
anni, di Torvajanica, per ricettazione e favoreggiamento. La polizia ha trovato
nella sua abitazione di via degli Argonauti 5, 6.000 euro del colpo fatto il 22
marzo scorso dal commando a Camucia, in provincia d'Arezzo, al "Monte dei
Paschi di Siena". Poco dopo, su un tratto della Perugia Bettolle, i quattro
aprirono il fuoco contro la pattuglia della Stradale che aveva intimato l'alt
solo per contestare all'autista del taxi l'eccesso di velocità. Bruno
Costantino era stato ascoltato più volte dagli investigatori in quanto amico di
Bucciarelli. L'uomo s'era dichiarato estraneo all'omicidio e aveva promesso di
collaborare per rintracciare i criminali. Invece, ieri s'è registrato il colpo
di scena con il ritrovamento della refurtiva a casa sua. La polizia ha anche
fornito maggiori dettagli sulle armi usate dai quattro. Sono state ritrovate due
revolver, una pistola ed una mitraglietta marco "Skorpion". Secondo
indiscezioni anche sulle armi vi sarebbero le impronte dei quattro che a questo
punto non potrebbero in alcun modo negare la loro rsponsabilità nell'esecuzione
del poliziotto.