di CARLO ROMANO
Se il cliente era straniero, meglio se anziano e con la moglie, meglio ancora se
timido come certi turisti giapponesi, neanche azionavano il tassametro quando
capivano che, finita la corsa dall’aeroporto di Fiumicino, potevano reclamare
esorbitanti tariffe fin a 200 Euro!
Questo ed altro succedeva normalmente agli stalli dei taxi dello scalo
aeroportuale Leonardo da Vinci finchè la Polaria e la Polstrada hanno calato il
maglio sul sottobosco che proliferava in quelle soste. Più di 150 multe per
infrazioni al Codice della strada e a quello della navigazione, 22 carte di
circolazione ritirate, 14 denunce per truffa aggravata. Dei tassisti così
pizzicati ben 13 sono titolari di regolari licenze e abitano e operano a Roma.
Tra i risultati dei controlli condotti nelle ultime settimane dalla Polaria
all'aeroporto di Fiumicino per porre fine alle truffe dei tassisti (non solo
abusivi) a clienti soprattutto straniera va dunque citato pure il crollo di un
vecchio luogo comunei: «All’Aeroporto chi viola sistematicamente norme e
regole a danno di viaggiatori e tassisti onesti sono abusivi che spesso sono di
fuori Roma», dicono da sempre cooperative e sindacali di categoria. Dai filoni
di indagine coordinate dal primo dirigente della Polaria, Felice Ferlizzi,
questa volta emerge invece un’altra realtà.
Le mele marce, di età compresa tra i 30 e i 65 anni, sono romane. Ma il
campionario dei loro raggiri - banali quanto rapaci se rivolti a gente ignara -
non si può ascrivere ai “soliti ignoti". «Da anni autorità e
investigatori - rivelano Renato Casali presidente della cooperativa Samarcanda e
Carlo Bologna dell’Ait - conoscono nomi, facce, abitudini e misfatti della
banda dell’Aeroporto. L’hanno stroncata? Era ora...».
Con un nucleo di personale specializzato spesso in borghese e in collaborazione
con la società “Servimax" (cura l'ordine di assegnazione delle corse),
usando telecamere fisse mirate sugli “stalli" delle auto pubbliche in
zona “arrivi" e sistemi informatici di raccolta dati sui
“telepass" in moto, gli agenti hanno intrecciato controlli a tappeto su
taxi e auto a nolo verificando il rispetto delle regole di assegnazione delle
corse. Tre filoni d’indagine: il primo avviata dopo una puntata di “Striscia
la notizia". Nei nastri si vedevano i comportamenti illeciti di 11 tassisti
che percepivano somme moltiplicate rispetto al dovuto. Un altro filone ha
portato a bloccare a un posto di blocco due tassisti con il “tag trasponder"
(telepass) disattivato per eludere i controllo della “Servimax" e fare più
corse aspettando meno. Due abusivi sono stati presi dopo denunce di viaggiatori
e indagati per truffa aggravata: accettavano clienti fuori parcheggio a prezzi
astronomici. Uno è stato denunciato pure per falso materiale: aveva il bollo
assicurativo falso. Sulla terza pista sono stati indagati per truffa aggravata
due abusivi recidivi, che - dopo aver accolto clienti all'aeroporto -
maggioravano le somme pattuite certi di farla franca. Gli atti delle indagini
sono stati inviati ai Comandi dei Vigili di Fiumicino e Roma ed alla
ripartizione comunale Traffico, per ulteriori misure amministrative come
sospensione o ritiro delle licenze.
(ha collaborato Roberta Menegazzi)