SANT’ANGELO IN VADO - “Puntualmente anche quest’anno, con la fine
dell’anno scolastico, le corse dei mezzi pubblici della ditta Bucci che
collegano la città di Urbino con i comuni dell’entroterra sono state ridotte
a dismisura. Nel maggio 2000 i cittadini dei comuni di Sant’Angelo in Vado, di
Mercatello e di Borgopace avevano fatto un appello-denuncia ai Responsabili
della Regione e della Provincia, ai Sindaci delle loro città, affinché
ripristinassero le corse soppresse. Allora ottennero il ripristino della sola
corsa delle ore 10,45 diretta ad Urbino. Anche quest’anno nulla è cambiato, o
meglio tutto si ripete in modo ciclico.
A questo punto è legittimo chiedersi: dove vanno a finire i nostri soldi,
quelli delle imposte-tasse alla Regione, alla Provincia, Comuni e Comunità
Montane? I problemi concreti dei cittadini non contano dunque nulla per questi
Signori? Quali scelte politiche sono state operate per educare i cittadini
all’utilizzo dei mezzi pubblici? Nessuna, anzi si continua a fare di tutto per
privilegiare il mezzo privato a quello pubblico.
Dove è finita la logorrea degli Ambientalisti, dei Verdi sempre pronti a
richiamare l’attenzione sulla necessità di ridurre lo smog nella città,
sull’urgenza di predisporre piani di trasporto intelligenti ed efficaci?
Noi cittadini dei comuni di Sant’Angelo in Vado, di Mercatello e di Borgopace
siamo forse considerati così ricchi, facoltosi ed abbienti rispetto a quelli di
Urbania, Fermignano e Urbino da prediligere l’uso della macchina privata o del
taxi? E perché i nostri ragazzi, soprattutto quelli minorenni, se vogliono
recarsi nei comuni vicini, sono costretti a circolare con motorini, con mezzi
privati o addirittura con mezzi di fortuna? Ebbene, coloro che quotidianamente
devono recarsi ad Urbino per motivi di lavoro, per assistere ammalati, per
motivi di ufficio sappiano che da lunedì 10 giugno la ditta Bucci non
garantisce più nessun collegamento di ritorno da Urbino a questi tre comuni,
dopo le ore 12,30 e le ore 21,00, perché l’unica corsa che la ditta garantiva
è stata soppressa e la ditta pubblica dell’AMI si ferma ad Urbino-Peglio. I
nostri politici locali che ci considerano cittadini privilegiati in quanto
viviamo non in caotiche metropoli, ma in “oasi protette di verde e di
azzurro" facciano qualcosa di concreto per farci uscire da questa
situazione da terzo o quarto mondo. Oasi si, ma non isolate! Vogliamo essere
cittadini non discriminati, non più ricchi e non più “figli di un Dio
minore"!“
Un gruppo di cittadini