di TEO BETTI
CAMPIONE D’ITALIA - La rincorsa è stata lunga, gli ostacoli difficili, ma
Vincenzo Cantatore ha tenuto duro, ed eccolo, finalmente, a tu per tu con il
destino. Personificato da un rivale ambizioso, molto sicuro di se, Wayne
Braithwaite, nero della Guyana, 27 anni, 17 vittorie, 14 per Ko. Stasera (ore
23,15 su Rai Due) all’interno di una tendostruttura del Casino, i due si
batteranno per il titolo mondiale Wbc dei massimi leggeri, vacante. Una sfida
che era stata programmata per giugno, poi rinviata al 25 luglio a Roma, quindi
annullata per problemi organizzativi. Infine, il manager Salvatore Cherchi, in
collaborazione con Paolo Taveggia, ha puntato su Campione d’Italia,
l’enclave italiano in Svizzera. L’ambiente è prestigioso.
«Sei mesi di allenamento, comunque siamo al punto d’arrivo. Devo dire che
c’è stato un periodo di stress non indifferente, che ho superato grazie alla
volontà di arrivare al traguardo prestigioso nella massima condizione fisica e
mentale» dice Cantatore, soddisfatto della scelta fatta dal suo manager. «Qui
c’è tranquillità, a Roma forse l’abbraccio forte del pubblico mi avrebbe
nociuto sul piano emotivo. Tuttavia non mi mancherà il sostegno dei miei amici
tassisti. Da Roma ne verranno una quarantina e spero di far festa con loro dopo
il match». Cantatore infatti è sponsor del "3570", il numero di
chiamata dei taxi, che tiene tatuato sulla schiena. «La nostra è un’amicizia
di lunga data». Cuore nobile, il pugile dal fisico statuario ha anche sposato
una iniziativa benefica. E’ sostenitore del Ciai, Centro italiano aiuti
infanzia. «Nella vita sono stato molto fortunato, diamo una mano ai bambini
bisognosi». Di figli Cantatore ne ha due: Giulia, di otto anni e Claudia di due
anni e mezzo. La moglie Francesca lo segue in tutte le trasferte. Un consigliere
perfetto, conosce bene l’ambiente pugilistico. «E’ veramente brava. Grande
uomo, grande donna. Siamo sposati da dieci anni». Ieri è arrivata la figlia
Giulia, accompagnata dalla sorella di Cantatore. «L’ha chiesto Vincenzo,
vuole che Giulia sia a bordo ring accanto a me», dice mamma Francesca.
Il match. Sul piano tecnico l’italiano l’ha preparato con Sumbu Kalambay,
indimenticato campione dei medi. Una garanzia, ma non basta. Certe sfide contro
avversari che si conoscono solo per aver visionato una videocassetta, possono
trarre in inganno. Quindi Cantatore, dopo i primi minuti, dovrà
"capire" situazioni nuove e adeguarsi. Trentuno anni, dieci anni di
professionismo, 27 vittorie (26 per Ko) e due sconfitte, è riuscito a
sbloccarsi quando ha capito che da peso massimo il suo fisico non rispondeva
appieno. Sceso nei massimi leggeri dopo una dieta ferrea, quindi una serie di
successi e nominato sfidante n.2 al titolo Wbc, ma è anche quotato nelle altre
sigle mondiali importanti.
Wayne Braithwaite, sfidante n.1, non combatte dal novembre dello scorso anno. Lo
ha fatto volutamente per non farsi scappare la grande occasione. «Cercherò di
dare il mio meglio e vincere per il popolo della Guyana, il mio paese. Ho visto
due cassette di Cantatore, ha un buon fisico ma è poco mobile. Finora ha
incontrato avversari di scarso valore. Cercherò di imporgli il mio ritmo».
Fisico non imponente, (meno alto e meno pesante dell’italiano) è veloce negli
scambi a breve distanza. Mancino, cambia spesso guardia. In America, dove
risiede, lo chiamano "Big Truck", camion sempre avanti. In conferenza
stampa ha detto:«Che nessuno provi a rubarmi questo match come è stato fatto
con Cory Spinks quando in aprile proprio qui aveva vinto contro Piccirillo». Si
sente sicuro il ragazzo, ma potrebbe essere la sua eccessiva sicurezza a
tradirlo. Cantatore ha nel destro l’arma che può risolvere il match. Se la
tensione non lo attanaglierà, ha l’allungo superiore per tenere a bada il
rivale e dovrà cercare il momento propizio per piazzare la stoccata quando
Braithwaite boxerà in guardia destra. Match comunque difficile. Giuria tutta
straniera.