Sabato 9 Febbraio 2002

LE STORIE

Fiumicino-Roma? Trecentomila lire
E c’è anche chi ha rischiato la pelle

Duecento, anche trecentomila lire per essere portati in taxi dall’aeroporto di Fiumicino a un hotel di Roma. E’ accaduto anche che il cliente, rifutandosi di pagare, abbia rischiato la vita, minacciato dal boss dei tassisti abusivi del Leonardo da Vinci.
Gli “irregolari" continuano a circolare come avvoltoi all’aeroporto di Fiumicino e in giro per la città, soprattutto nei pressi delle Stazioni. Ad esser presi di mira, soprattutto gli ingenui turisti che approdano nella capitale. «A Fiumicino è una casbah - ha denunciato Carlo Bologna, presidente dell’associazione italiana tassisti di Roma - dopo le 20 e nei fine settimana succede di tutto. Per caricare un cliente devi strapparlo agli abusivi». E come dargli torto. Basta fare una passeggiata davanti ai varchi degli arrivi per rendersene conto. Dentro l’aerostazione, per cominciare, girano con tanto di tesserino di riconoscimento alcuni autisti aderenti alle cooperative di noleggio vettura con conducente. Non potrebbero farlo, dovrebbero aspettare la chiamata, eppure nessuno dice nulla. I superabusivi invece, sempre gli stessi, ovvero il Barone, il Sorcio, il marocchino, si muovono in gruppo, quattro, cinque per volta, hanno la macchina pachegiata poco distante e si aggirano fuori dall’aerostazione a caccia di “polli da spennare". «Ci sono quelli che lo fanno per campare e chiedono il giusto prezzo - spiega un vigilante della Serimax (società che gestisce il servizio taxi allo scalo) - ma la maggior parte sono dei veri avvoltoi: pretendono anche cinque volte di più». Le vittime preferite sono giapponesi e ricchi americani, se li "caricano" anche su vecchie Panda 4x4 e Fiat 500. Rassegnati i tassisti veri, quelli con tutte le carte in regola, tartassati da una lunga serie di spese e da normative severe. «Con quella gente - dicono - non si può discutere. Si rischia una coltellata nella pancia».

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