di SALVATORE SPOTO
Addio al sigillo "S.p.q.r." dai tassametri dei tassisti romani: è
cambiato il sistema, la verifica della regolarità e la riparazione dei guasti
non è più compito dei vigili urbani ma di officine private. Protestano i
sindacati ed i tassisti, da parte loro, non sono tutti d’accordo sulla novità.
La cancellazione della storica sigla S.p.q.r dai tassametri si è verificata
poco tempo fa, quando un funzionario dell’assessorato capitolino alla Mobilità
ha sottoscritto insieme ai titolari di quattro officine private un
"protocollo d’intesa" con il quale viene attribuito a queste ultime
il potere di "sbollare" i tassametri delle auto", quello di
verificare la loro conformità alle tariffe in vigore ed, infine, di effettuare
la nuova "bollatura". In considerazione dell’importanza
dell’accordo che alleggerisce l’ente pubblico del potere di verifica sulla
regolarità dei tassametri, il documento è stato controfirmato dal Gotha della
burocrazia capitolina.
«E’ un documento illegittimo - dichiara Sandro Biserna, segretario regionale
della Uil-Federazione poteri locali - viola, infatti, il contenuto
dell’articolo 23 del Regolamento comunale per la disciplina degli autoservizi
pubblici non di linea. Questo attribuisce il compito di controllo ai vigili
urbani». Il sindacalista, nel denunciare la violazione del regolamento,
aggiunge: «L’assessore Di Carlo dovrebbe avere almeno rispetto delle regole
che l’Amministrazione comunale si è data in materia di taxi».
Non è una voce isolata. La rappresentanza sindacale Cgil,Cisl,Uil, dei vigili,
sentendosi defraudata. ha scritto una lettera al sindaco Veltroni. L’assessore
Di Carlo replica: «I tassisti mi hanno tempestato di insulti perche le
operazioni di "sbollamento" dei tassametri procuravano molti problemi,
soprattutto quello della grande perdita di tempo. La decisione è stata presa
per venire incontro alla loro esigenze: adesso possono far sistemare il
tassametro tutti i giorni, senza procedure e, soprattutto, senza far code». I
tassisti, per la verità, non sono tutti d’accordo. C’è anche qualche voce
contraria: «Non sono d’accordo che - conferma Loreno Bittarelli, responsabile
della cooperativa "3570" - non è giusto che un laboratorio privato ed
i tassisti si assumano la grande responsabilità, che spetta al Comune, della
regolarità del tassametro».