Sabato 27 Aprile 2002

«Le assicurazioni dell’amministrazione non hanno avuto seguito. Meglio se confluiamo nella Municipalizzata»
Taxisti sul piede di guerra
«Il Comune di Urbino non ci ascolta. E in centro il traffico non va»

di MAURO BERNARDINI

URBINO -
«Avevamo garantito lo svolgimento di un servizio adeguato alle esigenze della città in cui operiamo, compresi notturni e festivi. Per raggiungere questo obiettivo avevamo chiesto la disponibilità di una struttura e l’attivazione di due utenze telefoniche intestate al gruppo. Richieste alle quali avevano fatto seguito assicurazioni che ancora non sono state onorate». I taxisti urbinati ritornano a protestare contro l’amministrazione comunale che avrebbe disatteso le promesse tendenti a migliorare il servizio alla cittadinanza. Ma nel mirino del Gruppo c’è anche la situazione del trasporto pubblico che considera sovradimensionato rispetto al bacino d’utenza. Inoltre, i mezzi utilizzati dall’Ami per servire il centro, sono considerati di dimensioni troppo grandi al punto di creare un pericolo per i pedoni, specialmente in alcune vie del centro storico come via Bramante e corso Garibaldi. Non parliamo, poi, degli effetti dell’applicazione del Put (Piano Urbano del Traffico) che per i taxisti ducali non corrispondono a quelli che erano gli obiettivi illustrati dall’amministrazione comunale. Insomma, il Gruppo taxisti di Urbino vede tutto nero. «E quella che ieri non era stata presa in considerazione – affermano - oggi sembrerebbe essere la migliore soluzione: la nostra confluenza nell’Azienda Municipalizzata». Lo scontento viene da lontano. «Nell’ambito del contesto del trasporto pubblico locale – affermano – siamo collocati in una posizione non certo ottimale ai fini di un corretto espletamento del servizio. Si consideri la volontà di aumentare il numero delle licenze; i mancati miglioramenti per ciò che concerne la concessione per l’occupazione di suolo pubblico adeguando le modalità a quelle adottate dalla stragrande maggioranza dei comuni; il mancato reperimento di un luogo adeguato all’attesa degli utenti; la mancata comunicazione delle due utenze telefoniche intestate al Gruppo taxisti urbinati». Riguardo al Put, la categoria sostiene che «pare aver sancito lo scollamento tra i principi generali ispiratori della zona a traffico limitato e gli accessi effettivi delle auto in sosta, che con molto zelo vengono multate – oltre che per divieto di sosta, ovviamente – anche per divieto d’accesso, fatta salva la più assoluta impunità per coloro che infrangono il solo divieto di transito».