Sabato 13 Luglio 2002

Un’odissea perfino poter protestare
«Noi, siamo i disabili
bloccati nella città delle cento barriere»

Evviva, si festeggia l’ennesima mozione a favore degli handicappati. Il Comune approva, e all’unanimità, l’impegno. La mozione, stavolta, è a firma dei consiglieri Renzo Imbastaro e Armando Mancini dei Ds. Ci sono proposte concrete: i "taxi blu", ad esempio, convenzionati. Ma loro, i disabili, lamentano un’attenzione che si ferma alle parole. E il gruppo "Handicap e diversità" esibisce un lenzuolo-striscione durante il Consiglio comunale: solo poco più di un istante, poi glielo fanno richiudere. C’era scritto: «Abbattiamo barriere. Per nulla indifferenti». Ma anche per salire fino all’aula, è stata un’avventura. Pierluigi D’Angelo, sulla sedia a rotelle, ha dovuto cercare prima il punto del marciapiede in cui salire, entrare dal retro del palazzo di Città, combattere con l’ascensore troppo piccolo, e alla fine giungere faticosamente a destinazione. «Lavoro presso lo stabilimento Belvedere come istruttore di nuoto - racconta D’Angelo - dove mi trovo bene; ma appena esco devo combattere con la pavimentazione della Riviera che è tutti buchi. Ci sono degli autobus che sono accessibili ai disabili, ma sono solo alcuni e noi quando aspettiamo alla fermata non sappiamo se passa uno di questi oppure no; poi anche se hanno lo scivolo per entrare e uscire, non riescono spesso ad aprirlo per le macchine posteggiate, magari in seconda fila; se chiamiamo un carro attrezzi per liberare un passaggio quasi mai è disponibile. Attraverso Pescara un disabile non può girare. E un disabile che viene qui in vacanza o per lavoro è costretto a salire con il montacarichi che sta dietro gli alberghi, come fosse un animale. Hanno parlato di accesso agli uffici pubblici: ebbene, anche qui, nel palazzo del Comune, non ci sono le attrezzature per i disabili. Non c’è neanche il passamano». Giovanna Troiano, non vedente, fa eco a D’Angelo: «Stiamo parlando di diritti dei cittadini». Tra le novità richieste dalla mozione Ds, che ha il pregio di vincolare a impegni più specifici, c’è quella di una prescrizione, in tutti gli strumenti attuativi del Piano regolatore e degli accordi di programma, di uno studio di percorsi, materiali e strutture a uso dei disabili.