Un’odissea
perfino poter protestare «Noi,
siamo i disabili bloccati nella città delle cento barriere» Evviva, si festeggia
l’ennesima mozione a favore degli handicappati. Il Comune approva, e
all’unanimità, l’impegno. La mozione, stavolta, è a firma dei consiglieri
Renzo Imbastaro e Armando Mancini dei Ds. Ci sono proposte concrete: i
"taxi blu", ad esempio, convenzionati. Ma loro, i disabili, lamentano
un’attenzione che si ferma alle parole. E il gruppo "Handicap e diversità"
esibisce un lenzuolo-striscione durante il Consiglio comunale: solo poco più di
un istante, poi glielo fanno richiudere. C’era scritto: «Abbattiamo barriere.
Per nulla indifferenti». Ma anche per salire fino all’aula, è stata
un’avventura. Pierluigi D’Angelo, sulla sedia a rotelle, ha dovuto cercare
prima il punto del marciapiede in cui salire, entrare dal retro del palazzo di
Città, combattere con l’ascensore troppo piccolo, e alla fine giungere
faticosamente a destinazione. «Lavoro presso lo stabilimento Belvedere come
istruttore di nuoto - racconta D’Angelo - dove mi trovo bene; ma appena esco
devo combattere con la pavimentazione della Riviera che è tutti buchi. Ci sono
degli autobus che sono accessibili ai disabili, ma sono solo alcuni e noi quando
aspettiamo alla fermata non sappiamo se passa uno di questi oppure no; poi anche
se hanno lo scivolo per entrare e uscire, non riescono spesso ad aprirlo per le
macchine posteggiate, magari in seconda fila; se chiamiamo un carro attrezzi per
liberare un passaggio quasi mai è disponibile. Attraverso Pescara un disabile
non può girare. E un disabile che viene qui in vacanza o per lavoro è
costretto a salire con il montacarichi che sta dietro gli alberghi, come fosse
un animale. Hanno parlato di accesso agli uffici pubblici: ebbene, anche qui,
nel palazzo del Comune, non ci sono le attrezzature per i disabili. Non c’è
neanche il passamano». Giovanna Troiano, non vedente, fa eco a D’Angelo: «Stiamo
parlando di diritti dei cittadini». Tra le novità richieste dalla mozione Ds,
che ha il pregio di vincolare a impegni più specifici, c’è quella di una
prescrizione, in tutti gli strumenti attuativi del Piano regolatore e degli
accordi di programma, di uno studio di percorsi, materiali e strutture a uso dei
disabili.