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Il
Comune scrive a 410 mila proprietari di vecchi veicoli: 309 euro di contributo
dal Ministero dell’ambiente per cambiare carburante. Le proteste dei cittadini
Auto a gas,
scatta la corsa agli incentivi
Dal 1°
luglio anello ferroviario vietato alle vetture non catalitiche: multe da 68.75
euro
di VERONICA CURSI
Vecchia auto addio. Dal primo luglio l’anello ferroviario chiuderà
l’accesso anche alle vetture non catalizzate. Dopo aver salutato, dai primi di
gennaio, i vecchi diesel non ecocompatibili, il perimetro definito da
Tangenziale Est, via Olimpica, Circonvallazione Gianicolense, via Marco Polo e
da via Cilicia, sarà, infatti, inaccessibile ai veicoli "non ecologici“.
Con un’unica eccezione: per i residenti che abitano all’interno della
cosiddetta fascia verde e per i veicoli addetti al trasporto merci e
all’esecuzione di lavori, il divieto di circolazione è infatti fissato al 31
dicembre 2002. Intanto partono però le prime lettere per informare i cittadini.
«Dal 27 maggio tutti possessori di auto non catalitiche saranno adeguatamente
informati sul provvedimento e sui relativi incentivi» assicurano
dall’assessorato all’Ambiente. Via dunque a 410.250 lettere (303.182 a Roma,
107.051 nella provincia) che verranno inviate dal Comune a tutti i proprietari
di veicoli non "verdi“ che non siano già ricorsi alla conversione a Gpl
o metano. Totalmente esclusi dalla limitazione saranno i veicoli dei disabili,
forze dell’ordine, ambulanze, taxi, autovetture a noleggio e Ama.
Un provvedimento non del tutto indolore. La lotta all’inquinamento con
l’obbligo di stoppare le auto inquinanti fuori dall’anello ferroviario,
provoca non poche lamentele. I cittadini sono infuriati e non intendono
assolutamente “buttare" le proprie auto ancora perfettamente funzionanti.
L’Associazione culturale Incipit, presieduta da Laura Vanzani, ha raccolto, in
questi giorni, piu di 500 firme di protesta. E le lamentele sono sempre le
stesse: «Chi mi dà i soldi per comprare una macchina nuova, il Comune?» «E
poi con l’impianto a Gpl o metano, non posso parcheggiare la macchina nei
garage privati, perché l’impianto a gas è considerato pericoloso. Così sono
costretto a trovare un posto per strada, e magari a prendere anche qualche
multa, è veramente assurdo». Proprio per dare una mano ai romani,
l’assessorato all’Ambiente assicura che «a partire dal 25 maggio, verrà
istituito un call center della Sta, pronto a rispondere a qualsiasi tipo di
domanda. «Si tratta di un importante provvedimento - afferma l’assessore
all’Ambiente Dario Esposito - che mira alla tutela della salute dei romani
attraverso l’abbassamento del livello di inquinamento, soprattutto di polveri
sottili e benzene. Siamo certi che i cittadini si rendono conto della necessità
di questo intervento, come, d’altronde, confermano i dati relativi alle
richieste di adesione agli incentivi per la trasformazione dei veicoli a Gpl».
«Per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria in città,- conclude
Esposito - stiamo comunque provvedendo al potenziamento dei mezzi di trasporto
pubblici».
A venire incontro, almeno parzialmente, alle esigenze dei cittadini ci sono gli
incentivi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente: 309,87 euro per
ogni auto che verrà convertita a gas, ma neanche un soldo per coloro che
dovranno acquistare nuove auto. Eppure sembra proprio che gli incentivi del
Ministero siano andati a ruba. «Attualmente, infatti, - riferiscono
dall’assessorato all’Ambiente - le adesioni agli incentivi, registrate a
livello nazionale, sono del 50% di cittadini romani». Pochi, invece, i
finanziamenti provenienti dal Comune. Gli unici incentivi previsti riguardano,
infatti, l’acquisto di veicoli per il trasporto merci a basso impatto
inquinante (proprio ieri la Giunta ha varato la delibera che stanzia il fondo di
4.648.113,00 euro, circa 9 miliardi di vecchie lire) e quelli relativi ai
motorini e alle biciclette elettriche (circa 1 milione di euro, 2 miliardi di
vecchie lire). Non tutti però possono accedere agli incentivi per la
trasformazione a Gpl o metano. Ne usufruiscono solo i veicoli immatricolati tra
il 1988 e il 1992. Ma quanto costa la trasformazione dell’auto? A seconda del
modello della macchina, l’installazione dell’impianto a Gpl, può costare da
6.197,00 euro (un milione e 200 mila lire) a 7.230,00 euro (un milione e 400)
con eventuali extra che vanno dai 50 ai 100 euro. Per l’impianto a metano con
serbatoio da 90 litri la spesa è maggiore: dai 1.000 euro (due milioni) ai
1.110 euro (due milioni 150 mila lire) con l’aggiunta di eventuali extra che
non superano i 100 euro. Per modificare l’auto e accedere così
all’incentivo, il cittadino deve prenotare la trasformazione presso una delle
250 officine aderenti all’iniziativa che, dopo aver verificato la disponibilità
dei fondi, comunica la data dell’installazione dell’impianto a gas, sul
veicolo. Per usufruire degli incentivi devono essere presentati tre documenti:
un’autocertificazione contenente la certificazione di acquisto dell’impianto
come privato cittadino, un documento d’identità o di riconoscimento
comprovante la residenza, e la carta di circolazione comprovante la proprietà,
la targa del veicolo e l’anno di immatricolazione.
Dal primo luglio i vigili urbani si presteranno al controllo dei veicoli
circolanti all’interno dell’anello ferroviario. Saranno istituiti dei
blocchi stradali e attraverso il controllo della targa si riuscirà a risalire
se i conducenti sono residenti o meno. Chi non rispetterà le nuove norme
“antibenzene" andrà incontro a sanzioni molto costose: 68.75 euro per i
trasgressori, ovvero la stessa multa che si paga se si attraversano senza
permesso i varchi elettronici.