di LEILA BEN SALAH
e VITTORIO LUNARDI
SASSOFERRATO — Forse un colpo di sonno, o forse un malore, o forse la perdita
del controllo del mezzo per motivi tecnici. Fatto sta che all’improvviso la
Fiat Marea su cui viaggiavano due coppie di anziani sposi è finita fuori
strada, ha colpito un segnale stradale per poi capottarsi in un campo vicino.
Per Guglielmo Marconi, 71 anni, di Sassofferato, non c’è stato nulla da fare.
I 118 di Sassoferrato e di Fabriano sono giunti subito sul luogo
dell’incidente, in località Monterosso stazione, e hanno portato
immediatamente i feriti all’ospedale. Ma per l’uomo il colpo era stato
troppo forte. Marconi, infatti, ha smesso di vivere un paio d’ore dopo il
ricovero in ospedale a Fabriano in seguito al grave politrauma che aveva subito.
L’incidente è avvenuto verso le 22 e nell’auto c’erano, oltre a Marconi,
la moglie Teresa Camilli con sua sorella Liliana e il marito di quest’ultima
Amleto Maiolatesi. Sul posto sono intervenuti immediatamente anche i vigili del
fuoco di Fabriano con due camion e i carabinieri di Sassoferrato. Le condizioni
di Marconi sono apparse subito molto gravi, ma anche gli altri feriti sono
ricoverati all’ospedale “E. Profili" di Fabriano con brutte fratture.
Amleto Maiolatesi, 76 anni, originario di Sassoferrato ma residente a Rimini, ha
riportato una grave frattura al volto e per questo dovrà andare a curarsi in un
centro specializzato di Ancona, ma fortunatamente non è in pericolo di vita. Lo
stesso vale per le altre due passeggere: Teresa Camilli, 71 anni sempre di
Sassoferrato, ha riportato varie fratture tra cui anche una al bacino, mentre la
sorella, di 73 anni, ha riportato diverse fratture in varire parti del corpo.
Guglielmo Marconi, meglio noto a Sassoferrato come “Memmo de Marconi",
era conosciutissimo in paese. Ex tassista ed ex conducente di scuolabus, era
proprietario di una tabaccheria in pieno centro cittadino. Una persona non solo
conosciuta ma anche stimata in tutto il paese. I conoscenti lo ricordano come
una persona onesta, un grande lavoratore, un uomo pieno di buonumore, ma lo
ricordano soprattutto per la sua forza d'animo che per alcuni sfiorava
addirittura la cocciutaggine.
Le cause dell'incidente, ancora al vaglio delle forze dell'ordine, riconducono
ad un probabile fatidico colpo di sonno o ad un malore, ipotesi plausibili data
anche l'età avanzata del conducente. Ciò che sembra sicuro, come riferiscono
gli amici unanimi, è il tragico scherzo del destino: dopo aver passato una vita
sulla strada tra taxi e scuolabus, e per di più senza mai aver avuto incidenti,
è stata proprio la strada a portarlo via al ritorno da una allegra serata
trascorsa in compagnia.