di MARCO DE RISI
E' circondato da un nugolo d'agenti Marco Silvestri, 40 anni, che quasi di peso
viene portato negli uffici della Mobile nella Questura di via San Vitale. S'è
costituito da qualche minuto.
Sono le 10 del mattino, quando il tassista che sarebbe implicato nell'esecuzione
di un poliziotto venerdì corso su un raccordo vicino Perugia, si consegna al
carcere di Rebibbia. E' terrorizzato. Si rende conto che ha l'acqua alla gola,
braccato da ogni parte. Subito viene prelevato dal carcere romano e portato alla
squadra mobile. Vi rimane per ore, stressato da mille domande alle quali la
polizia vuole subito una risposta. Non c'è da perdere tempo. Si tratta di
rintracciare i presunti complici del tassista fra i quali c'è colui che
materialmente ha freddato, come una belva feroce, l'agente della Stradale Luca
Benincasa, 28 anni e ferito gravemente il collega Lamberto Crescentini di 55.
Sarebbero stati in quattro sul taxi di Marco Silvestri mentre fuggivano verso
Roma dopo un colpo ad una banca in provincia d'Arezzo.
Gli investigatori hanno le bocche cucite. Nulla trapela sul ruolo avuto da Marco
Silvestri sull'omicidio e sulla rapina commessa poco prima dal commando. Da
indiscrezioni non vi sarebbero dubbi che l'uomo stesse alla guida del suo taxi,
un Citroen Xantia, quando s'è verificata l'esecuzione del poliziotto che aveva
sventolato la paletta dell'alt per fare rallentare il taxi veloce come una
freccia.
Marco Silvestri s'è costituito, quindi, dopo tre giorni. Evidentemente s'è
reso conto di non potere fare altro. Del resto i poliziotti gli avevano fatto
terra bruciata interrogando la famiglia che risiede alla Garbatella, i fratelli
e gli amici. Pare che lui giuri di non avere mai guidato il taxi in quel
maledetto venerdì mattina. Ma, non avrebbe un alibi. Nè avrebbe saputo dire
perchè, qualora sia estraneo all'omicidio, si sia costituito solo ieri e non
prima. Una cosa sembrerebbe certa che Silvestri conosca i tre complici fra i
quali c'è l'assassino del poliziotto. Intanto per loro è in atto ancora una
caccia senza tregua.
Sebbene sia ancora tutto da accertare l'ipotesi privilegiata dagli investigatori
sarebbe questa: Marco Silvestri si sarebbe prestato a fare da autista alla banda
di rapinatori. Non è la prima volta che accade. I banditi dopo il colpo in
banca si sono sbarazzati dell'auto e, per destare meno sospetti, sarebbero
saliti sull'auto bianca del tassista romano che sarebbe partito a razzo verso
Roma. Il colpo s'è registrato di mattina presto a Camucia, in provincia
d'Arezzo, nel Monte dei Paschi di Siena. Dovrebbero avere agito in due mentre
gli altri garantivano la copertura. Fuga su una Fiat Uno rubata. I quattro
salgono sul taxi. Su un tratto del raccordo Perugia-Bettolle c'è la pattuglia
della Stradale formata da Benincasa e Crescentini che hanno piazzato la
telecamera per il controllo della velocità. Si accorgono del taxi e intimano
l'alt. Questioni di secondi, un individuo si sporge dalla Xantia e crivella da
distanza ravvicinata i poliziotti che non hanno il tempo di reagire. Luca
Benincasa muore poco dopo lasciando un bimbo di 2 anni e la moglie. Ieri nella
stanza dei Notari al Comune di Perugia è stata allestita la camera ardente.
Oggi alle 11, al Duomo vi sarà il funerale al quale dovrebbe partecipare il
ministro Claudio Scajola.