di DAVIDE DESARIO
Cartelli che appaiono. Limiti che scompaiono. Resta il disorientamento
dell’automobilista che circola per le trafficatissime strade della Capitale.
Così, al di là delle iniziative “intraprese" dall’assessorato alla
Mobilità, il cronista si è messo al volante e ha cercato di girare per la città
rispettando tutta, ma proprio tutta, la segnaletica stradale. Prestando la
massima attenzione soprattutto ai limiti di velocità.
Il tour è cominciato in mattinata da Ostia. Sulla Cristoforo Colombo percorrere
alcuni tratti rispettando il limite di 50 all’ora è tecnicamente impossibile.
Al semaforo si parte con la prima marcia, si accelera e si mette la seconda ma
se dopo qualche metro si tenta di ingranare la terza, è fatta: si è già oltre
i 50, ovvero passibili di multa. E allora il cronista frena subito e alle sue
spalle si scatena una sinfonia di clacson da far invidia alla banda dei vigili
urbani.
Piano piano, è proprio il caso di dirlo, si arriva al centro di Roma. E invece
dei consueti 40 minuti è passata quasi un’ora. Ma il “bello" arriva
quando alla guida della sua vettura il cronista tenta di rispettare i limiti di
30 chilometri orari che campeggiano, di questi tempi, in alcune delle strade più
“veloci" della Zona a Traffico Limitato. Come in via Milano: il semaforo
verde all’angolo con via Nazionale sembra un traguardo irraggiungibile,
riuscire a non abbassare il piede sull'acceleratore richiede un grande
autocontrollo. Intanto, però, scooter e motorini sorpassano da destra e da
sinistra mentre il conducente di un furgone transit bianco prima lampeggia e poi
scarica la sua rabbia sul clacson. E pensare che è solo l’inizio.
In via Cavour, per fortuna, la circolazione è semiparalizzata. Anche a volerlo,
non si può “correre". Si arriva in via dei Fori Imperiali e il cronista
rischia grosso: pullman turistici e taxi sono scatenati. Guai a provocarli.
Eppure il cartello dei trenta chilometri è lì pronto a spegnere sul nascere
anche lo sprint su due ruote di un “Cipollini" dai capelli bianchi. Lui
la targa non ce l’ha e prosegue la volata. Gli altri, per dirla alla romana,
se ne fregano.
Cartelli con il 30 nero cerchiato di rosso comunque, sono sparsi un po’
dovunque: in Corso Trieste, via del Corso, via Nizza, via del Teatro Marcello.
La maggior parte riguarda solo mezzi “pesanti" (sopra le 3,5 tonnellate)
ma capirlo “al volo" non è semplice e in molti inchiodano. Anche perchè
su alcuni c’è il divieto e scritto e su altri c’è soltanto il disegno di
pullman e autocarri.
In piazza Venezia si raggiunge il paradosso: mentre il cronista procede
lentamente il vigile all’angolo con via del Corso lo prende di mira, fischia a
tutta forza, e gli fa segno di procedere più velocemente. Grazie al cielo di
autovelox neanche l’ombra e gli altri “pizzardoni" concentrano le loro
attenzioni sui divieti di sosta.
Ma il massimo è via Nomentana. Se la si percorre da piazza di Porta Pia si
incontrano subito due cartelli con il limite di 30 chilometri. Il cronista ha
provato a rispettarli e gli è successo di tutto: strombazzate, sorpassi
azzardati (anche scavalcando i cordoli) e tanti immancabili “vaffa".
Compreso quello di una vecchina, al volante di una Ford Ka giallo canarino, che
tanto somigliava a quella del famoso spot dove l’aereo atterra sulla
superstrada.
Sulla preferenziale, invece, l’84 dell’Atac vola in barba ai divieti e in
pochi minuti il cronista lo perde di vista. Altri cartelli, però, non se ne
vedono. Così chi imbocca la Nomentana da una traversa qualsiasi non viene messo
al corrente dei limite. Da piazza Sempione a Porta Pia la situazione non cambia:
due cartelli all’inizio e poi niente più, in totale 20 minuti con un occhio
al contachilometri e l’altro alle insidie del traffico.
Il presidente del II municipio è critico: «Invece di limiti così bassi
sarebbe meglio che il Comune studiasse nuovi materiali per il fondo stradale in
grado di assorbire le vibrazioni - dice Andrea Saccone - Ci hanno chiesto di far
rispettare i limiti, ma è impossibile. Se lo facessimo si rischierebbe di
multare quasi esclusivamente gli autobus che invece si sta facendo di tutto per
farli muovere nella città con maggiore speditezza».