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TRASPORTI
Licenze e
servizi, i tassisti cercano l’unità
Vertice tra
le organizzazioni del settore per verificare problemi e strategie
Tre giorni dopo l’incontro
con l’assessore alla mobilità, i tassisti tornano a sedersi intorno a un
tavolo: questa volta tra di loro per trovare risposte ma soprattutto accordi e
unità di intenti su vari problemi della categoria. Questi i rappresentanti dei
sindacati presenti oggi: Unica taxi di Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Cna, Ait,
Confartigianato, Claai, Ata-casa, Uti, Anc, Ugl. All’ordine del giorno i temi
che creano disagi e malumori all’interno della categoria: primi fra tutti la
nascita dei taxibus, ora ribattezzati da Mario Di Carlo Casabus (con percorsi
lungo le fermate dell’autobus e all’interno di due municipi, tranne che
centro storico e Prati-Vaticano), l’abusivismo dentro e fuori Roma
(l’aeroporto di Fiumicino), e la nascita del numero unico.
Dubbi e paure sul servizio collettivo: come si inserisce questo servizio nel
piano generale del traffico? A quali normative fiscali e previdenziali
rispondono?
Nicola Di Giacobbe, della Unica Cgil, auspica «un confronto tra le
organizzazioni sindacali che ci permetta di andare con un’unità di fondo al
prossimo incontro con l’amministrazione». Incontro previsto venerdì mattina,
sempre nella sede di via Capitan Bavastro.
Uno degli argomenti sul quale la categoria si è divisa: il numero unico, (non
è voluto per esempio dalle centrali radio-taxi). «Vogliamo che nei posteggi
tornino a funzionare le colonnine - dice Di Giacobbe - evitando da parte
dell’assessore o di quanti altri equivoci sul funzionamento di un sistema: che
si chiami colonnina o numero sequenziale l’importante è che sia un servizio
aggiuntivo e che dia la possibilità a tutti di affrontare un mercato agguerrito
e variegato». Ma nell’incontro di oggi si parlerà anche di quello che
succede all’aeroporto di Fiumicino: i sindacati chiedono regole certe per
noleggiatori e tassisti. Ma che soprattutto vengano fatte rispettate, a tutte le
categorie che lavorano all’interno della struttura aeroportuale.
Basti pensare che quando all’interno del cosiddetto polmone dell’aeroporto
ci sono i controlli, i taxi fanno almeno tremila corse, quando non si fa alcuna
forma di controllo le corse scendono di a duemilacinquecento, perché in quella
che diventa terra di nessuno arrivano gli abusivi. L’assessore alla mobilità
ha assicurato che un’ottantina di operatori comunali della mobilità (gli OCM),
ora impegnati su altri servizi, lavoreranno sull’abusivismo, in tutte le sue
forme. Ma ha anche proposto di utilizzare il sistema delle telecamere
all’interno del polmone, lo stesso sistema adesso utilizzato per l’accesso
in centro, nella zona a traffico limitato.
Be.Pi.