di CLAUDIO MARINCOLA
Metti insieme in un giorno solo uno sciopero di 24 ore degli autoferrotramvieri
confederali, una manifestazione nazionale che spaccherà in due il centro
storico, il traffico del periodo prenatalizio, un’assemblea generale dei
Vigili urbani e le scuole in piena attività.
Gli effetti di questa miscela si vedranno oggi, in quello che si preannuncia
come uno dei giorni più delicati dell’anno. L’astensione dal lavoro è
iniziata alle 0,01 (il servizio notturno non è stato garantito) e terminerà
alle 24 di oggi, quando le vetture partiranno dai capolinea di partenza. Si
prevede una massiccia adesione, il 95% dei circa 13 mila iscritti a Filt Cgil,
Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl. Uno sciopero nello sciopero è poi
quello indetto dagli autonomi della Cnl, che si fermeranno dalle 11 alle 15. E
non sono stati previsti (nè richiesti dal Comune) rinforzi per i taxi.
Mini-precettazione. Saranno garantiti solo i servizi minimi. Che vuol
dire 94 linee di bus e tram - quelle che collegano il centro con al periferia,
gli ospedali e le stazioni principali - nelle due fasce di garanzia: la prima
dalle 6.00 alle 8,59, la seconda dalle 17 alle 19.59. Gli orari vanno presi con
una certa approssimazione, poichè vanno considerati per ciascun turno i tempi
necessari per il trasferimento dei mezzi dalle rimesse nei depositi.
«Questa decisione del ministro Lunardi è un attentato alla libertà di
sciopero - protesta Alberto Murri, segretario regionale della Fit Cgil -
scendiamo in piazza per una causa giusta: un contratto scaduto da un anno che
non è mai stato adeguato alla crescita dell’inflazione. La decisione di
garantire comunque il 30% del servizio potrebbe creare problemi». Il
riferimento è alle stazioni della metro A. I pochi treni previsti verranno
presi d’assalto, specie sulle banchine dove scatterà il “numero
chiuso".
Protocollo d’intesa. La Capitale ancora una volta pagherà il prezzo più
alto di una protesta indetta a livello nazionale, uno sciopero proclamato il 29
novembre scorso e poi spostato per non arrecare disagi nei giorni immediatamente
succesivi al terremoto del Molise e agli allagamenti nell’Italia del nord.
Prefettura, Comune di Roma, sindacati e Forze dell’ordine sigleranno nei
prossimi giorni un protocollo d’intesa che fisserà regole più rigide. Come
l’obbligo di effettuare un percorso prestabilito, le aree da evitare e il
divieto di manifestazioni parallele nello stesso giorno. Il corteo di oggi
partirà da Piazza della Repubblica alle 11 (ma il concentramento è fissato
alle 9), sfilerà lungo via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali
e raggiungerà piazza S.S Apostoli con un comizio.
Vigili & girotondi. Il Comune aveva chiesto di differire la data.
L’Ospol invece ha risposto “no" e convocato questa mattina
un’assemblea generale sulla “sicurezza". Quaranta pullmans partiranno
dai 19 municipi per raggiungere intorno alle 9 via della Consolazione. «Chiediamo
- chiede Gabriele Di Bella, leader del sindacato autonomo - che vengano
applicate quelle norme legislative che hanno trovato applicazione nel resto
d’Italia». Gran finale con il “girotondo dei pizzardoni".