Lunedi 12 Agosto 2002

Dopo ore di attesa, cento giovani si sono arresi: per tornare a casa hanno lasciato le proprie auto
Fuga in taxi dall’etilometro
Perugia, evitato l’“assedio” della Polizia alla discoteca

di ITALO CARMIGNANI

PERUGIA - Il messaggio al telefonino era breve, ma chiarissimo: «Attenti, polizia». Chiara, amica del cuore di Massimo, l’aveva lanciato poco prima delle tre. E Massimo, da due ore in discoteca, aveva fatto un po’ di conti con il suo fegato. «Due Negroni, mezzo gin-tonic: non ci siamo. Se mi fermano, addio patente». E allora? Semplice. si tira tardi, finché la polizia non si stanca. L’illuso: completa di etilometro, ambulanza e laboratorio mobile, la polizia resterà fino alle otto del mattino. A Massimo e gli altri amici rimarrà solo una strada di casa: il ritorno in taxi. Come facevano le rock-star di una volta, anche loro fatte di alcol e di molto altro.
Benvenuti alla periferia di Perugia dove va in onda l’ultima moda in fatto di cambio di abitudini imposte dal nuovo codice stradale. Domenica all’alba, la decisione di Massimo l’hanno dovuta prendere anche altri cento ragazzi, dopo essere rimasti praticamente intrappolati dentro al locale. E probabilmente nel prossimo week-end saranno ancora di più a seguire lo stesso esempio. Tutti coloro che non vogliono rinunciare al drink in discoteca, o, più semplicemente, al bicchiere di vino a cena, o al calice di champagne beneaugurante al matrimonio. Se non hanno nessun savio che li porta a casa, è meglio farsi portare da chi lo fa di professione, come i tassisti. Probabilmente è anche l’alba di un nuovo mestiere, il "riaccompagnatore".
Esagerazioni? Macché. Cambiano le abitudini perché il codice non scherza: stavolta bastano davvero un paio di bicchieri di vino per arrivare a quel 0.5, limite dei sobri. A Padova, per esempio, si segnalano altre mode: è trendy bere sidro, buono e analcolico. Mentre a Bologna mamme e papà si offrono per accompagnare a turno figli e loro amici, anche a bordo maxi-furgoni. Oppure si tira a sorte: chi della compagnia tira il cerino più corto, non beve e guida l’auto. Anche alle quattro di mattina, si fa a turno. Cambiano i tempi e il bicchiere della staffa è diventato della staffetta. D’altra parte la polizia stradale avverte: «E’ inutile essere tolleranti. Passati una volta indenni al controllo, i ragazzi ci riprovano». L’esempio arriva ancora da Perugia, ma vale per tutta l’Italia: le auto controllate sono state 215, al test dell'etilometro sono stati sottoposti 92 guidatori: dodici sono risultati positivi con valori superiori alla nuova soglia. Praticamente, oltre il quindici per cento dei giovani non era in grado di guidare l’auto in modo corretto, almeno secondo il codice. E neanche a dirlo, erano undici ragazzi e una ragazza. Ma i dati sconcertanti sono altri. Ancora la polizia: «Dei dodici casi - fanno notare - solo uno era fra lo 0.5 e lo 0.8, la vecchia soglia. Otto casi sono risultati superiori a 1.20, ed uno addirittura con un valore di 2.20. Una situazione, quest'ultima, molto vicina a problemi sanitari, di coma etilico. L’ultimo guidatore è risultato positivo anche a cocaina e cannabis».
Alcol, ma non solo. L’altra notte a Perugia è stato sperimentato per la prima volta anche un altro test per stabilire se il guidatore sia o meno sotto l’effetto di stupefacenti. Il dieci per cento delle persone fermate l’altra sera, infatti, ha dovuto anche baciare un tampone di carta assorbente. Il nome del sistema è tutt’altro che romantico: si chiama "Cozart Rapiscan" e stabilisce anche il tipo di droga assunto. Così la metà dei controllati sono risultati positivi alla cocaina. La loro positività è stata poi confermata dal "Triage", precedente al "Cozart", anche questo sperimentato per la prima volta a Perugia dall’allora questore Nicola Cavaliere. Il "Cozart" come il "Triage", però, è diverso dall’etilometro: non comporta solo il ritiro della patente, ma in certi casi anche una denuncia per spaccio. E i ricorsi, come nello sport con il doping, si sprecano. La polizia, però, non si scoraggia. E’ ancora troppo alta la casistica (il venti per cento) degli incidenti stradali dovuti a alcol o droga il sabato notte. E a volte, come nella vicenda di un diciottenne perugino fresco di patente, finito contro un albero perché vittima di un colpo di sonno da alcol, i controlli servono. Fino a salvare la vita.