di PAOLA VUOLO
«Cercate un taxi? Andate a San Pietro? Prego, datemi la valigia, vi faccio una
tariffa speciale». Oppure. «In quale albergo andiamo? Se volete poi vi
accompagno a visitare la città, per il prezzo ci metteremo d’accordo». Così,
più o meno, Renato (il nome è inventato), tassista abusivo napoletano, abborda
i clienti alla stazione. Renato è stato "beccato" in flagrante,
insieme ad altri 14 colleghi, dai carabinieri del Nucleo radiomobile: le auto
dei tassisti illegali sono state, per ora, sequestrate e gli abusivi dovranno
pagare una contravvenzione di 200 euro.
I controlli sono scattati in seguito ad alcune indicazioni fornite dai tassisti
e dopo la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in cui
il prefetto Emilio Del Mese ha affrontato il problema dell’abusivismo in
generale, ed in particolare quello che riguarda le auto non autorizzate dal
Comune.
I carabinieri guidati dal colonnello Rinaldo Ventriglia hanno tenuto d’occhio
per oltre un mese le stazioni più importanti: Termini, Ostiense e Tiburtina.
Muniti della telecamera Provida installata nelle gazzelle hanno seguito i
tassisti nei loro percorsi, filmando gli spostamenti degli abusivi. Che, fermi
alle stazioni, per non suscitare diffidenza nei clienti, avevano auto bianche
come i taxi regolari.
I clienti venivano convinti dagli abusi a salire sulle loro auto, soprattutto
dall’offerta di tariffe e tempi di attesa solo in apparenza inferiori a quelli
dei taxi regolari. In realtà il prezzo della corsa era maggiorata, ma non di
moltissimo, in modo da evitare reclami e proteste da parte dei clienti.
La telecamera dei carabinieri ha filmato per tutto il tempo dell’indagine le
facce degli abusivi, la loro abitudine di incolonnarsi di fronte ai tassisti
regolari e la prontezza con cui si avvicinavano ai clienti. E c’è un altro
particolare: gli irregolari avevano messo in conto il rischio di essere
controllati e restare per un po’ senza macchina. Per questo usavano automobili
vecchie, di seconda mano, Opel Corsa e Renault adattate a taxi. Macchine pagate
pochissimo, la cui perdita, nel caso di un sequestro, non avrebbe influito molto
sul danno economico.
Quando i carabinieri hanno deciso di intervenire hanno fermato i 15 taxi
irregolari in pieno percorso, sentiti i passeggeri che hanno dichiarato di
essere saliti su quello che per loro era un taxi con tanto di tariffa da pagare.
Ai 15 tassisti abusivi(oltre all’uomo che abbiamo chiamato Renato c’è un
altro napoletano) sono state sequestrate le auto in base all'articolo 28 del
codice della strada che prevede una destinazione diversa del proprio veicolo,
che diventa così una vettura di pubblico servizio con relativa trascrizione
sulla carta di circolazione.