Gioved 26 Settembre 2002

Autobus fermi
Ma la situazione
è precipitata
alle nove quando
è stata chiusa la metropolitana

di DAVIDE DESARIO

Un’odissea nello strazio. Una giornata massacrante tra interminabili incolonnamenti, ingorghi improvvisi, parcheggi selvaggi, metropolitane chiuse, autobus fermi, continui incidenti, taxi fantasma e vigili in prima linea addirittura aggrediti sulla Tuscolana.
Prendersela con i lavoratori del trasporto pubblico che hanno aderito in massa allo sciopero indetto dalla Cgil, Cisl e Uil sarebbe un errore. Prendersela, come hanno fatto i più incivili e beceri, con i vigili urbani è ancora peggio. Ma è sacrosanto chiedersi se ieri è stato davvero fatto tutto il possibile per contenere i disagi dei romani e di tutti coloro che, volenti o nolenti, vivono questa splendida città. E soprattutto sarebbe intelligente domandarsi come la “debacle" di ieri possa servire da lezione per far sì che in futuro non si ripeta. Magari organizzando, come non è stato fatto ieri, un piano speciale.
La giornataccia è cominciata prestissimo. Chi ha potuto (quasi tutti residenti nell’hinterland se non in altre province) si è messo al volante con largo anticipo rispetto al solito per cercare di evitare l’ingorgo. In pochi però ci sono riusciti. Fin dalle 6,30, infatti, su tutte le consolari in direzione Roma il traffico era già intenso. Alle 7 sulla Pontina, la via del Mare, il raccordo anulare, la Flaminia, la Tuscolana e l’Aurelia si sono registrate code chilometriche. Alle 8,30 si sono fermati gli autobus: il 92,84% di quelli dell’Atac, il 47,12 di quelli di Sita-Ati (che gestisce le linee sulla Tiburtina, Casilina, Cassia, Flaminia, Laurentina, ad Acilia e all’Eur).
Una situazione che è precipitata alle 9 quando la società Me.Tro ha deciso di chiudere le stazioni della metropolitana. Così Roma si è strasformata in un gigantesco groviglio di auto: un lunghissimo serpentone di lamiera che, avvolto in una nube di smog, si girava e contorceva su se stesso facendo moltissime “vittime". Non solo chi doveva recarsi sul posto di lavoro ma anche chi doveva accompagnare i propri figli a scuola, chi doveva raggiungere un ospedale dove era ricoverato il proprio caro. Senza contare le migliaia di turisti disorientati che nessuno, in pratica, ha avvertito. Il fondo si è toccato sulla Tuscolana dove Cristina Petrucci, agente della municipale di 42 anni, è stata investita da una Lancia Y al volante della quale c’era una donna esasperata dal traffico: la vigilessa è stata medicata al policlinico Casilino e ne avrà per una settimana. Alle 17,20 la metropolitana ha ripreso a funzionare ed è stata comprensibilmente presa d’assalto. In ogni stazione i vigilantes hanno dovuto contingentare gli ingressi. Almeno fino alle 20 quando è scattata la seconda fascia dello sciopero che ha fatto registrare un’adesione maggiore della prima. Così la giornata si è conclusa come era cominciata: tutti in fila al volante.
Soddisfatti, da parte loro, sia il segretario regionale della Uil, Alberto Sera, che il suo omologo della Cgil, Stefano Bianchi che ha annunciato: «Il 7 ottobre i lavoratori del Cotral sciopereranno nuovamente per chiedere all' azienda e alla Regione di mettere fine ad una gestione che sta procurando da due anni una pesante situazione deficitaria ed un peggioramento del servizio».
Fino a quel giorno c’è il tempo per chiedersi se è giusto restringere una corsia della Cristoforo Colombo per potare gli alberi; se è opportuno che polizia e guardia di finanza effettuino un posto di blocco alle 9,30 sull’Ostiense; se non sia il caso di potenziare al massimo la disponibilità di taxi; se i varchi elettronici debbano rimanere accesi in un giorno in cui, per chi lavora nel centro storico, l’unico mezzo per andare a lavorare è l’automobile.