L’autobus è in sciopero? La metropolitana anche? Chi ieri ha pensato di
poter aggirare l’ostacolo muovendosi in taxi ha dovuto ben presto constatare
di essersi sbagliato. E di grosso.
In una giornata come quella di ieri, infatti, riuscire ad avere un taxi sotto
casa era più difficile che indovinare la combinazione vincente del
superenalotto.
Alle 10,35 da piazza Fiume il cronista chiama la prima cooperativa di taxi.
Compone il 3570 ma trova perennemente occupato. Allora prova il 5551 ottenendo
però lo stesso risultato. Riprova il primo numero e finalmente gli rispondono:
potrà avere un’auto ma tra 12 minuti. Troppo. Anche perchè durante
l’attesa il tassametro gira. E allora continua la ricerca. Prova il 4994:
occupato. Riprova: occupato. Al terzo tentativo lo tengono in attesa 5 minuti
per poi dirgli che non ci sono macchine disponibili. La ricerca continua, è
proprio il caso di dirlo, senza sosta. Terzo tentativo al 5551 ma è sempre
occupato. Nuovo tentativo al 6645 ma non c’è verso.
«E’ stata la paralisi - racconta Carlo Bologna, presidente
dell’associazione italiana tassisti - Le auto non si muovevano, non si
riusciva a lavorare. Io sono stato così tanto in macchina con un cliente che
alla fine ci siamo scambiati i numeri dei cellulari». E ancora: «Bisognava
studiare in anticipo delle contromisure, bisognava convocare una riunione con i
vigili, i tassisti e forze dell’ordine»
D. Des.