di ROSALBA EMILIOZZI
CIVITANOVA — Settantatrè anni e con poca voglia di andare in pensione.
S'arrangiava, l’anziano, facendo il tassista dell’amore. Con la sua auto
portava a lavoro, sul marciapiede di Civitanova, due belle nigeriane. Prostitute
per vivere, le due ragazze, e per questo al riparo da eventuali reati. Reati,
invece, ne commetteva il pensionato, forse ignaro di violare la legge ogni sera
che aspettava le due donne alla stazione, le caricava in auto e le accompagnava
lungo la Bonifica, qualche chilometro più avanti. Puntuale, poi, era nel
riprenderle all’alba. Raggranellava così qualche euro in più e forse ci
rimediava pure qualcos’altro. E’ andata avanti così per qualche tempo la
seconda attività del nonnino civitanovese. Non si era accorto però che era
pedinato. Alle sue calcagna c’erano i carabinieri della Compagnia di
Civitanova impegnati in indagini volte al contrasto dello sfruttamento e del
favoreggiamento della prostituzione. Quando per l’ennesima volta il taxi
dell’amore si è diretto da Civitanova verso Porto Sant’Elpidio, i militari
dell’Arma hanno deciso di entrare in azione. Hanno fermato l’auto,
identificato le due passeggere, subito rilasciate, e invitato il conducente a
seguirli in caserma. T. E, 73 anni, incensurato, accusato di favoreggiamento
della prostituzione, rischiava l’arresto. Ma considerata l’avanza età il
sostituto procuratore Andrea Laurino ha disposto che venga ristretto in casa,
agli arresti domiciliari, lontano dalle belle nigeriane che lo facevano sognare.