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La
sparatoria di Corciano. Decine le persone che sono andate a testimoniare in
questura
Trovati i
nascondigli dei banditi
di MARCO DE RISI
Non solo a casa del complice, Bruno Costantini, arrestato nei giorni scorsi
dalla polizia per aver offerto ospitalità ai banditi assassini e per aver
custodito una parte dei soldi rapinati in banca.
I quattro banditi, che, durante la fuga su un taxi hanno sparato contro l’auto
dei poliziotti della Stradale, Luca Benincasa e Lamberto Crescentini, uccidendo
il primo, si erano nascosti anche in un motel alle porte di Roma.
Dopo la fuga verso il nord, in Emilia Romagna, i quattro avevano deciso di
rientrare nel Lazio e, per questo, avevano chiesto aiuto a un amico. Ma avevano
cercato di confondersi anche con i clienti di un motel. Sono tutti elementi,
questi, che la polizia sta ricostruendo, per chiarire ogni particolare sulla
fuga dei quattro e per stabilire le responsabilità e i ruoli dei banditi al
momento della rapina e della fuga che si è trasformata in una sparatoria
durante la quale un poliziotto ha perso la vita.
La polizia sta ricostruendo anche tutto il periodo della latitanza dei quattro,
per cercare di stringere il cerchio nei confronti dei due banditi che non sono
ancora stati presi: Innocenzo Pacelli, 26 anni, un passato da spacciatore e una
passione per le auto di lusso e Roberto Giuliani, 39 anni, che in Umbria, nel
Lazio e in Abruzzo era stato più volte arrestato per altre rapine in banca. Per
questo sta raccogliendo decine di testimonianze, soprattutto di automobilisti
che hanno notato il taxi in fuga e poi il quartetto che si è fermato a fare
benzina sull’autostrada, ha mangiato in ristoranti di lusso e ha dormito in
motel.
Tutti elementi che potrebbero servire non solo per rafforzare gli indizi e le
prove raccolte fino ad ora ma anche per arrivare a prendere i due banditi ancora
latitanti.