Domenica 24 Febbraio 2002

Amatrice. Interrogazione al sindaco
Licenze per auto
a noleggio, in Comune
scoppia la polemica

di PIETRO BIZZONI

Si addensano nere nubi cariche di polemiche sulla giunta Fontanella, a seguito dell’interrogazione presentata dai consiglieri comunali di minoranza Cioni Vittorio, Domenico Salvi, Roberto Serafini, Domenico Di Gianmarco e Giovanni De Luca che riguarda il bando per l’assegnazione di cinque autorizzazioni per il servizio di noleggio autovetture a rimessa con conducente. Al bando in questione, regolamentato da una precedente delibera cui provvide una commissione presieduta dallo stesso sindaco Antonio Fontanella, pare abbiano risposto veramente in pochi.
Fra i cinque vincitori del bando, ognuno assegnatario di una concessione per il trasporto urbano ed extraurbano (stile taxi) di clientela, sembra che nessuno risieda ad Amatrice. «Le cinque macchine - afferma il portavoce del gruppo consiliare di minoranza Forza Amatrice 2000, Domenico Salvi - per regolamento dovrebbero stazionare in piazza Brigata alpina Julia per tutto l’anno, oltre all’obbligo di rimessaggio in zona. Stanno invece "lavorando" chi a Roma, chi a Viterbo, ma nessuno ad Amatrice. A tal proposito, visto che ognuna di quelle cinque licenze avrebbe potuto significare un posto di lavoro in più per il nostro territorio e poiché ognuna delle licenze ha un valore di mercato assai elevato, chiediamo al sindaco Fontanella e ai componenti della commissione consultiva che assegnarono le licenze, di sapere con quali principi sono stati stabiliti i criteri di valutazione dei titoli a preferenza fra i concorrenti al bando. Inoltre se vigevano rapporti di parentela fra gli amministratori, i componenti della commissione e i vincitori del concorso e se tali servizi, inerenti le autorizzazioni, vengano esperiti nel territorio di Amatrice oppure no. Infine dove le autovetture prestano servizio dal momento che non risulta che le cinque auto da noleggio, siano state mai viste in piazza Julia o nelle autorimesse dichiarate come punti di recapito. In definitiva - conclude Salvi - quali sono state le convenienze per il comune se costoro non lavorano nel territorio?».

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