di SALVATORE SPOTO
A passo di lumaca sulle strade del centro storico. Da domani, bus urbani, auto,
taxi e moto non potranno superare la velocità di trenta chilometri orari.
Presto lo stesso limite potrà essere imposto su altre arterie, anche lontane
dal centro storico.
Squadre di operai hanno già iniziato a sistemare i cartelli, bene in vista,
nelle zone di maggior traffico, con il divieto di percorrere ad una velocità
superiore a quella consentita, vale a dire trenta chilometri all’ora. E chi
viola questo limite? Se "pizzicato" da uno dei tanti autovelox che
saranno sistemati nella zona, si incorre nella sanzione prevista dall’articolo
142 del nuovo codice della strada. La multa è di 32 euro per chi supera il
limite per non più di dieci chilometri. Sale a 131 euro se la velocità è
compresa tra i dieci ed i quaranta chilometri orari superiori al limite e scatta
a 328 euro se è ancora superiore. In questo caso c’è anche il ritiro della
patente.
Occhio al contachilometri, dunque, quando si percorrono strade comprese nella
cosiddetta "fascia blu", la zona a traffico limitato. Quest’ultima
diventa anche "isola ambientale", luogo tutto da vivere grazie
all’aria più pulita. «E’ la prima volta che un provvedimento di questo
tipo viene applicato in ottemperanza al Piano generale per il traffico urbano -
spiega l’assessore Mario Di Carlo - questo prevede l’impegno a rendere
vivibili anche altre zone della città, lontane dal centro storico e dalla
fascia a traffico limitato». Che vuol dire? «E’ presto detto - prosegue Di
Carlo - possono nascere "isole ambientali", con il limite di velocità
rigidamente fissato a trenta chilometri orari, anche in altre zone
particolarmente caotiche». Non è una pura enunciazione. E’ già allo studio
l’attuazione del nuovo sistema viario per zone ad alto traffico ma anche
intensamente abitate come viale Libia, viale Marconi e piazza Bologna.
«Questo provvedimento risponde ad una politica di rispetto ambientale»
conclude l’assessore al Traffico. Non è il solo a sostenere la necessità di
ridurre i limiti di velocità in città. L’assessore all’Ambiente, Dario
Esposito, da tempo insiste perchè alle auto sia vietato superare la velocità
di trenta chilometri orari sulle strade che transitano nelle vicinanze degli
ospedali oppure su quelle pavimentate con i "sampietrini", il cui
potere di provocare ed ampliare il rumore è ben noto ai romani.
Se nella "zona a traffico limitato" il limite di trenta chilometri
orari è tassativo, in tutti gli altri casi, la decisione capitolina è
subordinata agli accertamenti effettuati dall’Arpa, l’agenzia regionale che
si occupa della protezione dell’ambiente. Quando i parametri di inquinamento
acustico ed atmosferico superano i limiti di tolleranza, come può essere
accaduto in viale Libia o in viale Marconi, la zona è subito dichiarata
"isola ambientale".
Tutti contenti? Proprio no, anche se l’assessore Di Carlo è certo che il
limite di velocità non provocherà problemi ai cittadini che usano i bus
pubblici. Questi, infatti, viaggiano ad una velocità mediamente inferiore a
trenta chilometri orari. Ma il malcontento ha iniziato a serpeggiare tra i
tassisti. «E’ un danno grave - protesta Loreno Bittarelli, presidente della
cooperativa taxi "3570", la più grande della città - la velocità
media commerciale, infatti, è già di trenta chilometri. Se abbassiamo il
limite è chiaro che la media scenderà a dieci chilometri orari». E spiega: «Il
provvedimento è sbagliato perchè inciderà sull’efficienza e l’economicità
del servizio di trasporto pubblico».
C’è preoccupazione tra gli operatori delle vetture pubbliche. Non solo per il
limite di velocità troppo basso ma anche per i controlli già annunciati: «I
tassisti debbono lavorare con il terrore dell’autovelox dietro l’angolo -
conclude Bittarelli - ma anche con il timore del ritiro della patente. Così
viene a mancare la tutela al diritto costituzionale al lavoro».