di MAURO BERNARDINI
URBINO - Torna a farsi sentire lo scontento dei tassisti urbinati. Una
insoddisfazione che sarebbe causata da una mancata attenzione nei loro confronti
da parte dell’Amministrazione comunale. «Sono mesi e mesi – sostengono
alcuni membri del Gruppo - che chiediamo l’attivazione del trasferimento di
chiamata tra i due numeri telefonici a noi assegnati (uno in piazza della
Repubblica e l’altro a Borgo Mercatale). Un intervento dal costo esiguo ma che
andrebbe a migliorare di molto le condizioni del nostro lavoro oltre a metterci
in condizione di poter offrire un servizio più adeguato e rispondente alle
necessità della popolazione». Secondo le dichiarazioni di alcuni tassisti
l’istanza faceva parte di un pacchetto di richieste in cui era compresa anche
una piccola sede per ripararsi dagli agenti atmosferici proprio in quei periodi
compresi tra una corsa e l’altra. «Ma – sostengono – ancora, dopo tante
promesse non c’è stato nessun intervento». In totale il gruppo dei tassisti
è composto da 8 operatori di cui cinque sono distribuiti in piazza della
Repubblica e i restanti tre a Borgo Mercatale. «Il trasferimento di chiamata
– affermano – risolverebbe molti problemi. Chiunque richieda il nostro
intervento attraverso uno dei due numeri pubblici, si troverebbe ad essere messo
in comunicazione con entrambe le postazioni». Alcuni di loro si dicono «stupiti
per il mancato intervento che consiste in una pratica burocratica che richiede
poche ore di tempo ma che ancora è da fare».
Poi ricordano che circa un anno fa, in un incontro avuto con l’Amministrazione
comunale gli operatori del settore del trasporto pubblico avevano sollevato
numerosi problemi, tutti tendenti a migliorare il servizio offerto ai cittadini.
«Tra queste – sostengono – vi era anche la richiesta relativa al
trasferimento di chiamata e il rifacimento della segnaletica che dovrebbe
delineare gli spazi in cui potremmo sostare. Di tutto ciò nulla è stata fatto
fino ad ora. Come è possibile credere a coloro che vogliono il rilancio
dell’artigianato ad Urbino attraverso la riapertura delle botteghe, quando
vengono disattese le più piccole opere richieste da una categoria artigiana
come la nostra?».