2002 3 Gennaio venerdì

CARRELLATA SULL’ESORDIO DELL’EURO

A Milano i biglietti dei bus urbani diventano più cari
Le macchinette automatiche non danno resto, così il ticket è di fatto arrivato a 2000 lire (aumento di 50 lire)

MILANO - Quanto costa il biglietto del tram a Milano? Questione difficile da risolvere nel primo giorno feriale dell’euro. Se lo si paga con la nuova moneta, non ci sono problemi: un euro. Se ci si affida alle vecchie lire, non si sa. Ufficialmente costa 1950 lire (era a 1500 fino a pochi giorni fa). Ma al nuovo rincaro voluto dall’azienda trasporti se n’è aggiunto un altro, del tutto abusivo. Perché le macchinette che distribuiscono i ticket non danno resto, e molti degli edicolanti autorizzati a vendere biglietti si sono adeguati: prezzo reale, quindi, 2000 lire.
Fra tutte le piccole magagne di questo inizio d’anno, quello del biglietto del tram è forse il "problema" più sentito a Milano. Perché ha scatenato proteste, lamentele, qualche rissa verbale, e i consueti lamenti destinati all’azienda dei trasporti pubblici.
Per il resto, tutto scontato o quasi. L’associazione delle banche dice, per esempio, che buona parte dei bancomat è già stata approntata per distribuire euro. Ed è vero per quelli che sono in funzione. Ma è anche vero che molti distributori di banconote da un paio di giorni sono "temporaneamente fuori servizio", compresi quelli di alcune filiali della Deutsche Bank da cui i clienti si aspettavano maggiore efficienza visto che in Germania il passaggio marco-euro è stato molto più drastico che da noi.
Code? Prevedibili quelle in posta, visto che è giornata di ritiro delle pensioni. Quasi nessuna in banca. Il record dell’efficienza, comunque, va alle grandi catene di supermercati. Dove chi paga con la carta di credito non ha problemi, e chi ci prova con le lire si trova di fronte, per lo più, commesse addestrate a utilizzare con perizia il convertitore e a dare il resto in euro senza perdere tempo. Reazioni: chi si fida se ne va senza star lì a contare le monetine; chi non si fida chiede spiegazioni e dopo un po’ se ne va convinto. Ma era stato messo nel conto.
Meno prevedibile il disagio di alcuni commercianti. Hanno scoperto, una volta alzate le saracinesche, che molti clienti -anziché passare dalla banca- hanno provato a cambiare vecchie e nuove monete con trucchi da poco. Per esempio: pagare un etto di prosciutto con una banconota da centomila (lire) e pretendere il resto in euro. Quasi tutti i negozianti temendo di esaurire in un baleno le scorte delle nuove monete, hanno posto l’aut-aut. A chi paga in euro, resto in euro; a chi paga in lire, resto in lire.
I taxisti, termometro degli umori cittadini, dicono comunque che finora solo un milanese su quattro paga con la nuova moneta. Il loro tassametro indica il prezzo in lire; a fine corsa se il cliente vuole pagare con valuta europea, basta premere un pulsante e sul display compare automaticamente il prezzo in euro. Fino a metà febbraio, quando rincareranno le corse dei taxi e dal tassametro scompariranno definitivamente le lire.
re. pez.

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