2002 11 Gennaio venerdì

L’INCARICO

Veltroni: «Subito un vertice
sul metrò, la prima emergenza»

«Il suo è un nome noto a tutti e questo già dà il senso della scelta fatta»: così, il sindaco Walter Veltroni, ha annunciato ufficialmente, nella tarda serata di ieri, il nuovo assessore alla Mobilità, Mario Di Carlo, ringraziando Simone Gargano, per «le dichiarazioni rilasciate subito dopo le dimissioni».
All’ex responsabile della Mobilità capitolina Veltroni ha riconosciuto il merito di aver fatto decollare i varchi elettronici, che «Roma aspettava da anni». Anche se subito dopo ha precisato che «da settimane sentivo il bisogno di prendere un’iniziativa volta alla maggiore partecipazione mia e dell’amministrazione sulle questioni della mobilità. «Da qui - ha spiegato il sindaco - la decisione di istituire insieme con il vicesindaco, Enrico Gasbarra, un comitato di coordinamento, che vede il coivolgimento su queste tematiche anche di altri assessori: all’Ambiente, ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica». E da qui anche la scelta del successore di Gargano, «una persona della società civile che entra nella squadra di governo, arricchendola e che ha la competenza più fondata su questa materia. Non c’è dossier sul tavolo dell’assessore alla Mobilità che Di Carlo non conosca a memoria».
Il sindaco ha poi precisato che la nomina dell’ex amministratore unico di Atac Spa «ha che ha ottenuto il gradimento dei partiti della maggioranza ed è stata fatta in un clima di grande civiltà e serenità». Quanto alla sfumata nomina di Romolo Guasco, il sindaco ha chiarito: «E’ uno dei nomi che ho esaminato. Lo stimo molto, anche per la sua tensione morale, ma non ha un’esperienza specifica nel settore».
Nell’agenda di Veltroni e del neo assessore: un vertice sulla metropolitana, fissato per giovedì prossimo. «L’obiettivo è accelerare i tempi su quella che consideriamo una delle priorità assolute». Subito dopo il sindaco riunirà per la prima volta il comitato di coordinamento. «Si apre così - ha detto il primo cittadino della Capitale - una nuova fase che, sulla base del lavoro fatto da Gargano e dell’esperienza di Mario Di Carlo, ci consentirà di avere quell’opportunità in più di cui abbiamo bisogno».
Per Di Carlo, «questa nomina è un riconoscimento al lavoro positivo fatto da tutti quanti hanno collaborato con me all’Atac». Il neo assessore ha anche ammesso che «quando il mio nome aveva comiciato a circolare nelle scorse settimane, non pensavo di accettare. Ma poi me lo ha chiesto Veltroni e al sindaco non si può dire di no». Di idee sulla mobilità capitolina Di Carlo ne ha già tante, «anche se adesso sarà tutto diverso: un conto è guardare le cose con il teleobiettivo, un altro è farlo con il grandangolo».
Quanto alla successessione dell’amministratore unico di dell’Atac, il sindaco ha fatto sapere che «non è esclusivamente un problema di nomi ma di architettura di un sistema nuovo, non solo per il Campidoglio ma per tutto il gruppo di Aziende di trasporto, che merita la massima attenzione».
La nomina di Di Carlo alla guida dell’assessorato più complesso del Comune non è invece piaciuta ai tassisti della Capitale: «E’ lui il nuovo assessore ai Trasporti? Mamma mia, vorrà dire che ci saranno altre battaglie e altre guerre», ha commentato Carlo Bologna, presidente dell’Associazione italiana taxi (Ait) che divenne il leader della protesta dei tassisti contro la riforma voluta dall’ex assessore Walter Tocci. «Ho una grande stima di Di Carlo come uomo - ha aggiuto - ma i suoi precedenti non lasciano ben sperare. La mia paura è che ora si affronti la questione dei trasporti in maniera dittatoriale».
E.Can.

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