di BEATRICE PICCHI
Il paziente non si è ancora ripreso. Troppo inquinata l’aria che respira da tre giorni. Il medico-assessore verde ha prescritto, per oggi, il blocco delle auto non catalitiche all’interno del Raccordo dalle 15 alle 20. Ma se le condizioni meteorologiche non dovessero cambiare - senza pioggia, né vento - e le centraline dovessero registrare ancora un’elevata concentrazione di monossido di carbonio, il divieto di circolazione potrebbe replicare martedì, sempre negli stessi orari pomeridiani, quando maggiore è il ristagno delle sostanze inquinanti. Dipenderà dal risultato del blocco: se le cinque ore di fermo domenicali saranno riuscite ad abbassare il livello di monossido
di carbonio. E questo si saprà solo la mattina di lunedì dai dati rilevati dalle centraline.
A far decidere il Campidoglio sono stati i valori fuorilegge, per tre giorni consecutivi, del monossido di carbonio, l’inquinante dovuto soprattutto al traffico e, in questo caso, a una condizione meteorologica particolare. Tra le 8 di venerdì e la stessa ora di ieri è stato superato il limite inderogabile per il monossido di carbonio, fissato in 10 microgrammi per metro cubo, in via Prenestina (11.4), viale Marconi (10,2) e a piazzale degli Eroi (11.0). Un superamento delle concentrazioni è stato registrato anche nelle stazioni Fermi, Montezemolo e Tiburtina. «Roma è sempre una delle capitali meno inquinate - ha commentato il sindaco Walter Veltroni, a margine di una
conferenza stampa in Campidoglio - abbiamo dovuto prendere il provvedimento di chiudere oggi domenica, per qualche ora la circolazione alle auto non catalitiche, per la prima volta quest’anno, a causa delle condizioni meteorologiche». «Come sta accadendo in gran parte dell’Italia - ha detto l’assessore all’ambiente, Dario Esposito - anche nella nostra città l’assenza di pioggia e di vento ha generato un’accentuazione del ristagno del monossido di carbonio ed è quindi necessario intervenire per tutelare la salute dei cittadini».
E dunque, come previsto dall’ordinanza-verde, potranno circolare, oltre ai veicoli catalizzati (quelli a gpl, i diesel Euro/1, Euro/2 e le pochissime vetture elettriche), i mezzi di trasporto pubblico, delle forze dell’ordine e di soccorso, le moto e i taxi.
La fascia verde è quella interna al grande raccordo anulare con l’esclusione di quattro aree periferiche, delimitate a nord da via del Trullo e via del Casaletto e a sud da via del Tintoretto e da via di Grottaperfetta, dove sono i capolinea delle metropolitane e delle principali linee che raggiungono il centro. Il divieto coinvolge oltre seicentomila vetture (su circa un milione novecentomila auto che circolano adesso in città), ossia tutti i diesel vecchia generazione, immatricolati prima del ’93, non in regola con le direttive Cee, e le vetture ancora sprovviste di marmitta catalitica. La multa per i trasgressori è di 51,65 euro (pari a centomila lire).
L’ultimo blocco contro l’inquinamento atmosferico - dopo quello del 7 dicembre scorso revocato grazie al miracoloso arrivo della tramontana - risale a due anni fa, al 29 dicembre del ’99. «Sarebbe più utile arrivare a una programmazione dei blocchi delle auto non catalitiche - afferma il presidente di Legambiente, Maurizio Gubbiotti - anche perché la meteorologia ormai aiuta a prendere simili decisioni. Anche se la soluzione vera ed efficace sta nel piano generale del traffico. Speriamo che il nuovo assessore alla Mobilità Di Carlo riesca a realizzare strade verdi, un maggior numero di isole pedonali, una fascia blu allargata». Un pensiero comune a quello del ministro
all’ambiente, Altero Matteoli, quando dice che «i comuni devono rendersi conto che non è possibile inseguire l’emergenza, ma occorre perseguire la strada della prevenzione per diminuire l’inquinamento».
Oggi, comunque, per favorire la fluidificazione del traffico e scongiurare ulteriori ristagni di monossido di carbonio nell’atmosfera è stato ordinato anche il rafforzamento della presenza dei vigili urbani. Turni straordinari, dunque, per i vigili urbani. Il cui compito sarà quello di verificare e pizzicare gli automobilisti che inquinano. Sì, ma come? Dalla targa della loro vettura, ma soprattutto facendo controlli a campione. Gli automobilisti sono avvertiti.