di MAURO BERNARDINI
URBINO - I taxisti di Urbino hanno ritrovato la pace. Dopo una burrascosa protesta concretizzatasi in un documento in cui si chiedeva di rivedere il Piano del regolamento dei taxi e del noleggio con conducente (servizio privato autorizzato al trasporto delle persone), nell’ultima riunione le parti hanno trovato un accordo.
Le licenze dei taxi da otto passeranno a nove; quelle del noleggio con conducente dalle due attuali a quattro. Questi in sintesi i numeri sui quali l’assessore alle Attività produttive, Donato Demeli, ha fondato la sua proposta alla categoria in una riunione in cui è stato illustrato tutto il Piano giungendo ad un’intesa su alcune richieste avanzate dai taxisti per una migliore gestione del servizio. Soddisfatto del risultato conseguito, Demeli spiega che ora non rimane altro che adottare il Piano che potrebbe approdare anche nel prossimo Consiglio. «Per garantire maggiormente la categoria – ha commentato – alcune parti del Piano, come gli orari, sono state volutamente
lasciate alla libera contrattazione con gli stessi taxisti». L’incontro, dunque, ha chiarito ogni dubbio. Ma la categoria dei conducenti di taxi se da una parte ha assicurato lo svolgimento del servizio in base ai turni che comprendono notturni e festivi, dall’altra ha chiesto garanzie di strutture e nuovi collegamenti telefonici che permettano il ricevimento della chiamata attraverso il trasferimento della stessa. «Garantiremo il servizio 365 giorni all’anno – ha affermato un rappresentante della categoria – ma abbiamo chiesto un adeguamento alla condizione di lavoro che fino ad ora ritenevamo carente di alcuni elementi indispensabili anche per fornire un servizio
all’altezza della città in cui operiamo. Ci hanno garantito il trasferimento di chiamata dal telefono di piazza della Repubblica a Borgo Mercatale, dove garantiamo il servizio con tre unità mobili. Abbiamo chiesto, inoltre, il ripristino della disponibilità di una stanza in piazza della Repubblica posta accanto alla filiale della Banca delle Marche. Il piccolo alloggio ci permetterà di organizzarci anche con alcuni strumenti come fax od altro. Inoltre, consentirà di ripararci, durante i momenti di attesa, dalle intemperie, superare agevolmente il turno di notte che ci vede impegnati fino alle 23. In ultimo abbiamo chiesto ed ottenuto l’aumento dell’uso del suolo di corso
Garibaldi che da tre posti è stato aumentato a sei. Questo ci consente di essere presenti in centro in numero superiore senza occupare la piazza che con l’adozione del PUT deve rimanere sgombra da qualsiasi veicolo».