Venerdi 12 Ottobre 2001

I nodi del traffico/In attesa delle telecamere, le corsie preferenziali restano terra di nessuno: avrebbero dovuto essere “blindate”. Sono calate anche le multe della Municipale
I vigili urbani? Non fanno più strada
Solo un terzo dei 6.000 agenti controlla il traffico. Zanetti: «E oggi c’è una priorità in più: la sicurezza»

Vigili agli incroci strategici, ai varchi, due pattuglie per la tangenziale, altrettante per la consegna delle notifiche e la verifica dei cambi di residenza, dentro i campi nomadi, fuori dello stadio... L’elenco potrebbe continuare, il risultato non cambierebbe: i vigili urbani per la strada non sarebbero mai abbastanza. Perché sono ancora tanti, quasi tre quarti, quelli che rimangono in ufficio.
«E ora il particolare momento storico ci costringe a servizi straordinari, aggiuntivi, per garantire e aumentare la sicurezza - ha spiegato il comandante della Polizia municipale, Aldo Zanetti - Adesso ho delle priorità da rispettare: una serie di obiettivi sensibili da proteggere. Come? Aumentando il numero di agenti in determinate aree o palazzi ritenuti a rischio». Servizi che vanno a togliere forze e numeri ad altri quartieri della città.
«Stiamo facendo tutti gli sforzi per avere sulle strade un maggior numero di uomini, ma adesso la priorità è la sicurezza», ha sottolineato il comandante.
Sono 6.495 i vigili urbani romani, (dati aggiornati al 31 agosto 2001). Di questi, circa il trenta per cento fanno servizio su strada. In teoria, quindi, ogni giorno, suddivisi nei quattro turni di lavoro più il quinto notturno, dovrebbero essere in servizio su strada duemila agenti. In teoria cinquecento agenti per ogni turno di sette ore, a partire dalle 6 e 48 fino all’ultimo turno della mezzanotte. Un sogno. Perché dai cinquecento bisogna togliere i vigili in malattia, quelli in permesso anche per poche ore, le squadre in riposo, «quelli che adesso lavorano davanti ai monitor della Sta per verificare le foto delle telecamere ai varchi del centro», precisa il segretario dell’Ospol, Gabriele Di Bella, che in un’assemblea al primo gruppo, ieri mattina, ha contestato la presenza di trenta, trentacinque agenti ai varchi del centro, «con il ruolo di portieri».
Nemmeno quattrocento uomini, quindi, a controllare mercati rionali, presidiare strade e incroci e ora obiettivi a rischio, vigilare le corsie preferenziali. «Ma il controllo delle corsie di autobus e taxi è tra i compiti specifici del personale ausiliario del traffico con potestà di accertamento e verbalizzazione, come previsto dalla legge Bassanini bis», spiegano i vigili. Come dimostrano anche i dati sulle contravvenzioni, che raccontano anche di come nel primo semestre di quest’anno le multe fatte dai vigili urbani siano diminuite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Di notte il numero degli agenti diminuisce sensibilmente: c’è una pattuglia per ogni gruppo (sono diciannove), più due del Git, il Gruppo intervento traffico, e altre quattro pronte a intervenire in caso di incidenti stradali. Nel caso del secondo e terzo gruppo le pattuglie raddoppiano, perché sono destinate al controllo di tutta la tangenziale. Sarà questo, infatti, uno dei problemi, che i sindacati porranno all’attenzione del loro comandante Zanetti, oltre alla mancanza del regolamento, dei fondi, degli strumenti tecnologici «che consentirebbero di sfoltire gli uffici e aumentare gli uomini in mezzo al traffico», ripetono i sindacati.