di MAURO BERNARDINI
URBINO - I taxisti di Urbino sono scesi sul piede di guerra. Dopo aver appreso dell’elaborazione da parte dell’Amministrazione comunale di un nuovo regolamento per il servizio taxi e noleggio con conducente in cui è contemplato un aumento di licenze, i dieci titolari del servizio pubblico ducale chiedono l’immediato blocco del provvedimento. «C’è già poco lavoro per noi, non capisco come si possa prevedere un numero superiore di licenze a quello attuale», sostiene uno dei taxisti nel commentare lo studio sul numero ottimale di licenze elaborato da un tecnico per conto del Comune.
I taxisti urbinati non si limitano a perorare il solo mantenimento delle attuali licenze, ma chiedono «l’istituzione di una commissione incaricata di reperire soluzioni efficaci e concordate, nell’ottica di un globale miglioramento del servizio all’utenza». Dopo una riunione dei giorni scorsi, hanno elaborato un documento attraverso il quale denunciano il loro mancato coinvolgimento nella stesura del regolamento “che avrebbe potuto condurre alla nomina di un rappresentante di categoria, in grado di portare un contributo tecnico organizzativo". Invece “l’Amministrazione ha pensato di aumentare il numero delle licenze senza considerare un aumento dei parametri di
efficienza e qualità"; licenze attuali ritenute in numero “più che sufficiente per un corretto espletamento del servizio". A testimonianza di quanto affermato, i taxisti citano alcuni parametri che contrasterebbero con lo studio elaborato per il Comune. Il rapporto licenze-abitanti, secondo i conducenti pubblici, mette in evidenza già una situazione “penalizzante" per chi esercita ad Urbino. Infatti, a Pesaro “il rapporto è 1: 3000; mentre ad Urbino 1: 2000; a tutto ciò – scrivono – si aggiunga la circostanza che a Fermignano sono presenti cinque noleggi con conducente che però operano prevalentemente ad Urbino". I conducenti di taxi analizzano
anche le questioni legate allo svolgimento del loro quotidiano lavoro. Vedono quello della chiusura del centro storico, come “problema che purtroppo sembra destinato a rimanere ancora per molto tempo irrisolto": “Gli automobilisti hanno la consapevolezza che il transito è a tutti gli effetti consentito". I taxisti si sentono discriminati, invece, per la mancata possibilità di transitare lungo