Un corteo per manifestare contro quello che definiscono un sopruso amministrativo e un’ingiustizia palese. In una vicenda che non riesce a trovare dei punti fermi, l’ultimo episodio è la rivolta dei tassisti. Ieri pomeriggio le ex auto gialle, ormai bianche, si sono ritrovate a viale Libia per protestare contro la decisione preannunciata dall’amministrazione capitolina di riaprire la strada al traffico.
«Finora soltanto i taxi - dice uno dei manifestanti - potevano circolare in questa area: riaprirla a tutti significherebbe risucchiare i tassisti nel traffico ordinario. Praticamente ci impedirebbero di lavorare, in una città che già è un incolonnamento, un ingorgo continuo».
Del resto il problema della zona non è di facile soluzione. Chiusa l’unica grande arteria di scorrimento, il traffico ordinario si è inevitabilmente riversato nel dedalo di vie limitrofe, creando non poche difficoltà agli abitanti della zona circostante. Abitanti che tra l’altro sono divisi tra di loro. È di pochi giorni fa l’iniziativa di 500 residenti che hanno dato il via a una raccolta di firme per tenere viale Libia chiusa al traffico.