Prendete nota di due date: 18 e 19 ottobre, perché sarà allora che rimarrete a piedi un’altra volta. Senza taxi, che si fermano per l’intera giornata, e senza metropolitane, parcheggiate nei depositi per otto ore, dalle 8,30 alle 16,30. Comincia così, con il terzo sciopero dei mezzi di trasporto l’autunno, «che sarà caldo, anzi bollente» per alcuni sindacati che rivendicano «salari e condizioni di lavoro migliori».
Dopo lo sciopero di martedì scorso, che ha bloccato per cinque ore tutte e due le linee della metropolitana, paralizzato il traffico e la città, la prossima settimana si ricomincia. Nonostante il forte richiamo del sindaco che, vista la città in ginocchio, aveva preso le difese dei romani: «Non ri ripeta più. Sono intollerabili simili forme di lotta. I servizi pubblici devono essere garantiti per il rispetto delle esigenze di tutti. I romani in questo modo hanno pagato il prezzo più alto».
Ad incrociare le braccia per 24 ore, giovedì prossimo, saranno i tassisti aderenti a Claai-taxi, Uil-trasporti, Associazione Artigiani, Ugl-taxi, Filt-Cisl e Ata-Casa. Una protesta «contro il mancato adeguamento, del sette, otto per cento delle tariffe, che invece era stato promesso alla categoria da questa amministrazione».
Il giorno dopo, il 19, la protesta riguarderà i lavoratori dei mezzi di trasporto pubblici iscritti alla Cnl. I dipendenti della società Met.Ro hanno dichiarato una seconda giornata di sciopero di otto ore. Fermeranno i treni dalle 8,30 alle 16,30 con il risultato di bloccare per gran parte della giornata le due linee della metropolitana e le ferrovie concesse (Roma-Lido, Roma-Pantano e Roma-Viterbo). Torna, dunque, sul piede di guerra la Confederazione nazionale dei lavoratori: «Abbiamo riscontrato una netta chiusura da parte della società Met.Ro di fronte alle nostre richieste», è scritto nella lettera che il sindacato autonomo ha già inviato a prefetto, sindaco, assessore
alla mobilità e vertici dell’azienda di trasporto. L’appello del sindaco, almeno per ora, non è stato ascoltato.
I sindacati dei tassisti romani chiedono un segnale al Campidoglio: «Prima adeguate le tariffe, poi si può parlare di altre questioni, a cominciare dall’aumento delle licenze chiesto dall’assessore alla mobilità, Gargano, con il quale stiamo trattando da cinque mesi - spiega Piero Onorati della Fit-Cisl - Non siamo insensibili né alle esigenze dei cittadini, né all’ampliamento dei posti di lavoro. Ma bisogna prima cominciare a dare risposte alle tante promesse fatte».