5 Luglio 2001 giovedi

Più salate le tariffe dei taxi
L’assessore Gargano: l’aumento del 10,5% è dovuto, subito la delibera

di SALVATORE SPOTO

Torna il dialogo tra tassisti romani e Campidoglio. L’incontro di ieri tra l’assessore alla Mobilità, Simone Gargano con rappresentanti sindacali e delle centrali taxi ha permesso di chiarire le rispettive posizioni.
I tassisti avranno ciò che chiedevano da tempo, a cominciare dall’adeguamento delle tariffe. «Mi sono impegnato - ha spiegato l’assessore -a portare la questione in Giunta per il ritocco delle tariffe, 10,5 per cento, entro dieci giorni». Ma com’è noto, secondo l’ex commissario Mosino, la competenza di decidere l’aggiustamento tocca al consiglio comunale.
«E’ stato anche affrontato il problema del Taxibus - ha spiegato Simone Gargano - la decisione è quella di cambiarne la denominazione in "multiplo". Si è poi parlato anche di regolamentazione del collegamento con il taxi tra la città e l’aeroporto di Fiumicino». I tassisti, per la verità, hanno insistito molto sul problema della viabilità. da tempo, infatti, chiedono un maggior controllo delle corsie preferenziali ed all’assessore hanno chiesto la possibilità di circolare anche sulle corsie destinate ai tram. «Per quest’ultima richiesta - ha spiegato l’assessore - mi sono riservato di decidere perchè è necessario valutare la possibilità alla luce delle disposizioni del Codice della strada». L’assessore, poi, ha aggiunto: «Ai tassisti ho comunque chiesto di impegnarsi per il miglioramento del servizio». L’incontro ha permesso di avviare a soluzione il problema delle cosiddette "auto di rinforzo", necessarie quando c’è molta affluenza in città. Una commissione capitolina, con il concorso della categoria dei tassisti, valuterà caso per caso la necessità dei "rinforzi". L’assessore, poi, frugando tra le pieghe del bilancio capitolino, ha assicurato che tutti i tassisti avranno il contributo (poco più di 700 mila lire) per l’adeguamento dei tassametri. Ad instaurare un nuovo clima di collaborazione tra tassisti e Campidoglio ha contribuito poi la promessa dell’assessore Gargano di scrivere al presidente della Provincia Moffa per chiedergli che venga limitati il rilascio di licenze per taxi nei comuni limitrofi. Tassisti ed assessore hanno infine concordato di incontrarsi una volta al mese per decidere le questioni ancora sul tappeto.
A parte quella della centrale unica dei taxi, contestata dalla stragrande maggioranza dei tassisti, c’è anche la questione delle colonnine telefoniche sistemate nelle aree per il parcheggio delle auto pubbliche. Sono quasi tutte guaste ma, secondo i tassisti, ci sono ben cinque miliardi nelle casse capitoline per la loro sistemazione. «Sono qui da quindici giorni - ha replicato l’assessore Gargano - e debbo ancora verificare l’effettiva esistenza di questi fondi. Ma i tassisti sulle "colonnine" minacciano di scendere sul piede di guerra.
Il panorama è desolante: non c’è postazione di taxi dove non si vede penzolare il filo del telefono che non c’è più perchè strappato da mani vandale. E’ inutile portarli via perchè questi apparecchi sono abilitati solo a ricevere. Eppure spariscono, sono danneggiati, con la conseguenza di offrire una brutta immagine di degrado, come a piazza Barberini, perchè non si provvede al ripristino magari studiando qualche accorgimento per proteggerle dai vandali. Almeno l’80 per cento di queste "colonnine" è fuori servizio. «Il danno è grave - spiega Antonio Cerulli, tassista a San Giovanni - noi lavoriamo di meno, ma a subirne le conseguenze sono i clienti più anziani. Sono loro che chiamano direttamente in piazza per contattare il tassista, spesso anche per chiedergli un aiuto quando hanno da portare qualche bagaglio pesante».
«Un gruppo di colleghi - annuncia il tassista Marco Venturi - ha già denunciato il Comune per il disservizio». ma ci sono anche tassisti che, a loro dire, hanno provveduto a ripristinare le colonnine a loro spese. «E’ stato un incontro sereno - taglia corto Loreno Bittarelli, responsabile della cooperativa "3570" - il dialogo con il Comune è davvero opportuno. Staremo a vedere».