29 Luglio 2001 domenica

AI metrò, la mia angoscia: so come
si viaggia su treni nati per 200 mila
persone che ne trasportano 600 mila
I taxi? Aumenti, ma più corse
B

di ALESSANDRA SPINELLI

Non ci sono più mozioni, prospettive di confronto e di corrente, pane quotidiano di un segretario Ds. Adesso c’è da trovare una risposta celere e concreta alle domande della gente, a cominciare dallo steward dell’Alitalia che in volo da Parigi non resiste a chiedergli «Ma me la sistema Boccea?» Da due mesi, 60 giorni oggi, per Walter Veltroni la vita è cambiata e corre già dalle prime ore del giorno. «Non c’è stato proprio tempo di respirare, l’unico momento di riposo è stato l’appendicite...» scherza. A dire il vero il Campidoglio fatica un po’ a mutare abitudini, più rapido è stato rinnovare la tappezzeria del salottino privato, meno convocare la Giunta alle 8. D’altra parte il primo cittadino di sabato mattina, in questa vigilia di vacanze che lo vedrà qualche giorno in Toscana, corre tra un Cda dell’Opera e il matrimonio del figlio del panettiere. Ed è già tempo di consuntivi - «Abbiamo fatto molto, sono orgoglioso e sereno» - e insieme di nuovi progetti e assestamenti - «L’obiettivo è portare a compimento ciò che è stato progettato, rinnoveremo i vigili urbani e a fine agosto cambieremo il sistema di pulizia della città».
«Sono sono stati due mesi intensissimi. Questo è davvero il mio lavoro, la vita concreta che si intreccia ai valori. Il tutto scandito da un ideale metronomo. Il mio è il motto del matematico svizzero Evaristo Gallois «Non ho tempo». Per un cittadino avere un mese prima o un mese dopo una linea di bus, cambia la vita».
Quali sono le decisioni di Giunta di cui va più orgoglioso?
«Abbiamo dato forti segnali di volontà. I cartelloni abusivi che stiamo abbattendo, la rinascita del Tevere, che avrà la sua navigazione in autunno, e di Ostia, le nuove idee per rispondere alle liste d’attesa negli asili, che tra settembre e gennaio potranno assorbire 1.200 dei 5.000 bambini rimasti fuori quota. E poi le periferie e Pietralata che sarà riqualificata con il nuovo impulso allo Sdo, e Tor Vergata con il campus per duemila studenti. E il trasferimento di piazza Vittorio il 15 settembre e i contributi per gli affitti».
Non pensa che abbia potuto già ottenere dei risultati perché il lavoro era avviato dal sindaco Rutelli, che invece rilevava sempre di aver trovato i cassetti vuoti?
«Credo che il grande obiettivo sarà realizzare le cose che sono state progettate e che cambieranno il volto della città. Dare il via definitivo alla variante urbanistica per la bretella che collega il nuovo Car all’autostrada A24, vuol dire farlo nascere a primavera e ripensare, magari con un bel giardino, i vecchi mercati dell’Ostiense. Trovare i fondi necessari per i lavori dell’Auditorium vuol dire davvero che il 21 aprile apriranno le due sale e a dicembre la terza. E ancora sbloccare i parcheggi pertinenziali del Centro congressi, farlo decollare».
Al di là delle prospettive, la vita della città è fatta di quotidianità, a cominciare dal tormento dei trasporti pubblici. Cosa intende fare in concreto?
«La metropolitana è la mia angoscia. La situazione è molto pesante, so come si viaggia su treni che sono progettati per 200mila persone e ne trasportano 600mila. Ho fatto una serie di riunioni e sono riuscito a guadagnare un anno e due mesi per la realizzazione della tratte T3 e T4 della linea C. Ho spinto molto su Metroferro per affrontare meglio la manutenzione dei treni».
Quindi la cura del ferro va avanti? Il suo assessore Gargano aveva pensato di risolvere il sovraffollamento deviando su gomma alcune tratte della A .
«Gargano è tra i più impegnati sulla cura del ferro, sopra e sotto terra. Tra un anno e mezzo, sempre che il Tar non abbia dato la sospensiva della gara, arriveranno i nuovi treni con l’aria condizionata. Bisognerà però potenziare alcune reti viarie a cominciare dalla Tiburtina e dal Gra, mi auguro davvero che arrivino gli stanziamenti previsti».
Il Tar è intervenuto più volte rallentando anche i grandi lavori. Cosa ne pensa?
«Un sindaco deve sempre rispettare la giurisdizione che c’è, finché c’è. Io rispetto tutte le sentenze che verranno pronunciate. Vorrei però che tutti si rendessero conto della difficoltà di un’amministrazione che deve garantire e nei tempi trasporto efficiente e vivibile, nuovi parcheggi. La soluzione è sempre il dialogo preventivo, come è stato fatto con la Sovrintendenza chiamata non a mettere timbri ma a prendere decisioni».
Un dialogo aperto anche con le altre Istituzioni?
«Sono molto contento del rapporto con Regione e Provincia. E anche l'opposizione non sta facendo ostruzionismo».
Tra qualche giorno incontrerà Berlusconi, cosa chiederà al presidente del Consiglio?
«Impegno per le grandi infrastrutture e semplificazioni burocratiche. Sono convinto che da parte del presidente del Consiglio troverò la conferma degli impegni presi prima del voto».
Veramente Berlusconi li aveva presi al fianco del candidato sindaco Tajani .
«Manterrà i suoi impegni per Roma. Io non chiederò altro che Roma sia trattata come Berlino, Parigi e Londra e come Genova, Torino e Napoli per quanto riguarda i fondi ordinari».
E’ una battaglia decennale, ma nessun governo, neanche quello del centrosinistra, è riuscito a risolverlo .
«Perché la cosa si è sempre risolta in contingenza di eventi straordinari. Per questo non si è mai affrontato il tema delle risorse ordinarie».
Ma ora è ripartita la corsa per le Olimpiadi .
«C’è il mondo politico e industriale unito, ma io voglio essere certo che tutto il mondo sportivo sia sulla linea del presidente del Coni Petrucci. Ma la questione dei fondi deve essere affrontata come grande problema nazionale. Se la capitale funziona, funziona anche il Paese. Noi ancora prendiamo la metà di Napoli e meno di Torino e Genova. Abbiamo 200miliardi in meno di quello della media delle città. E poi insisteremo sulla semplificazione delle procedure: se ci metto sei anni a fare il metrò, è il sistema città che ne risente».
A proposito di mobilità, tassisti e vigili sono all’esplosione delle loro vertenze .
«Coi tassisti abbiamo riaperto un dialogo positivo: sul tavolo c’è l’aumento delle tariffe, che per altro è ragionevole, ma a fronte di un miglioramento del servizio in particolare nelle ore di punta».
E per i vigili urbani? Da una parte chiedono sedi e servizi adeguati, dall’altra con il caso di piazza Euclide hanno dato un colpo al cosiddetto vigile di quartiere .
«Lunedì faremo un dibattito in Consiglio comunale. Ci vuole un’innovazione forte: deve essere rivolta al rapporto tra vigili e città ma anche alla qualità del lavoro dei vigili. La vicenda di piazza Euclide apre uno squarcio sul quale su tutti dobbiamo riflettere anche se rifiuto nettamente l’identificazione del Corpo con questa vicenda. E tuttavia non c’è dubbio che ci sia bisogno di una grande operazione di trasparenza. Questo vuol dire anche aiutare i vigili urbani a fare meglio il loro lavoro. Dalla Giunta i segnali ci sono stati coi fondi per gli straordinari e per la radiolocalizzazione. Bisognerà fare di più».
Cambierà il Comandante? Si fa il nome di Catanzaro ma l’Arvu ha già annunciato la guerra in difesa di Renzi .
«E’ intenzione mia e dell’assessore Ferraro dare il segno di una grande attenzione nei confronti dei vigili ma anche di dare quei segnali d’innovazione che il Corpo stesso chiede. Una cosa voglio dire con chiarezza: c’è il massimo della volontà di dialogo, ma quando una organizzazione dei vigili arriva a minacciare di occupare la sala del Consiglio e di boicottare a vita della città, questo è evidentemente incompatibile con il ruolo e le responsabilità del Corpo. Consiglierei di tenere d’occhio il delicatissimo rapporto con i cittadini, i quali, credo, non accetterebbero, come noi non accetteremmo, forme di proteste tese a mettere in ginocchio la città. Patti chiari, amicizia lunga».
Ci sarà innovazione anche nella pulizia della città?
«A fine agosto vareremo un pacchetto corposo con nuovi orari, una squadra di pronto intervento e nuove responsabilità ai municipi. Sono rimasto colpito felicemente da come si è comportata la città durante le feste per lo scudetto. Bisogna continuare nel costruire una vera cultura civica».
A Parigi il vero gemellaggio sembra essere stato quello culturale, che stagione sarà quella autunnale?
«Eccezionale. A giorni con l’assessore Borgna metteremo finalmente mano al cartellone triennale degli eventi culturali. Quest’inverno a Roma ci saranno la mostra del Rinascimento, di Klimt, Kokoska, Schiele e quella di Schifano, quest’estate musicale non ha paragoni. Ed è mia intenzione fare a Roma la prima casa del jazz, un posto dove i giovani si possono incontrare e fare musica».
La sua Giunta lavora alle 8 del mattino, non le pare che invece il Consiglio stenti a decollare con tutti i problemi interni ai partiti, Ds e An innanzitutto?
«Penso sia fisiologico. Le elezioni comunali sono un po’ particolari, poi, ho vinto perché ho preso 870mila voti, 200mila voti in più della coalizione che mi ha sostenuto. C’è investimento sulle persone e tutti capiscono che tra 5 anni ciò che verrà valutato è se avremo lavorato bene o male. Per questo non c’è delibera senza cronoprogramma, ho persino un software ad hoc, il Perth, su cui controllare le realizzazioni e tallonare gli assessori».