11 Luglio 2001 Mercoledi

Pronti alla protesta, che sia una fiaccolata o un semplice confronto in Campidoglio, per ottenere fondi per gli straordinari e nuove assunzioni
Vigili urbani, un esercito “in disarmo”
Non presidiano più i varchi, le loro radio disturbate da taxi e pony express, spesso senza uffici dignitosi

«Pronto? Dovrei consegnarle un pacco». «Via della Lungara 3, in 15 minuti. Nessuno accetta?». Voci che si rincorrono sulle frequenze della Municipale. Pony Express, Radiotaxi, piombano come pirati nell’etere e quasi sempre nei momenti più critici. Una babele indecifrabile di messaggi che ostacola il lavoro degli agenti. «È vero, il sistema purtroppo a volte va in tilt e quasi sempre durante le fasi critiche - ammette il vice comandante del Corpo Giulio Caioli, esperto di tecnologie - Siamo in tanti ad operare in un fazzoletto di frequenze. Può capitare che vi siano disturbi e si creino difficoltà nei rapporto tra vigili e centrale. In condizioni normali però il sistema funziona benissimo».
Il problema-radio è solo un dei tanti che i vigili urbani lamentano. Si aggiunge a quello delle sedi disagiate e fuorinorma che hanno spinto gli agenti dell’XI gruppo ad occupare i locali di via Ballarin. In attesa che il Campidoglio presenti un pacchetto di provvedimenti, gli esponenti dei sindacati e l’Arvu, l’Associazione che conta la maggioranza di vigili iscritti, sono pronti a riaprire la vertenza. In discussione anche le forme di lotta: c’è chi come la Uil ha dichiarato lo stato di agitazione. L’Arvu vuole invece organizzare una fiaccolata in Campidoglio; gli autonomi dell’Ospol, che hanno scritto al sindaco, minacciano "una passeggiata" durante una seduta dell’Aula Giulio Cesare. Cgil e Uil sono in posizione d’attesa ma pronte a scendere in campo.
Posta prioritaria . Racconta (M.C.), tecnico della Sala operativa: «Succede soprattutto con le vecchie radio, voci che gracchiano, suoni incomprensibili, interferenze con la radio dei tassisti e con le walkie talkie dei pony che consegnano la corrispondenza. A volte non riusciamo a ristabilire i contatti, passano minuti preziosi».
I vigili urbani pagano un canone anche salato, circa 1 miliardo e 800 milioni l’anno usufruendo di 23 frequenze. «Abbiamo un progetto per ottimizzare il sistema e al tempo stesso mantenere un numero di utenti proporzionale alla sua funzionalità - riprende il vicecomandante - Ma è una questione che attiene al Dipartimento tecnico. Quando riceveremo in analogico e trasmetteremo in digitale questi disturbi scompariranno. Per ora però dobbiamo continuare così: il Comune ha chiesto la concessione delle frequenze e il ministero delle Poste non ha fatto distinzioni. Siamo considerati alla stregua di altri nostri coutenti, Servizio giardini, Protezione civile e Ama».
Esempio di situazione critica: cade un albero, interviene il Servizio giardini, ma anche le pattuglie. E mentre tentano di comunicare, sulla stessa frequenza s’inserisce un pony. Ed è il caos. «La linea diventa lenta - racconta Caioli - possono passare anche 5 minuti per contattare la Sala operativa».
Denunciati per la cera. I vigili hanno molte richieste da fare. Prima fra tutte, la questione degli straordinari. I fondi a disposizione stanno finendo. E si vede. Ieri giorno in cui l’Estate romana proponeva due concerti di cartello, ai varchi di accesso al centro non c’era agente neanche a cercarlo con lanternino. Gabriele Di Bella, segretario dell’Ospol vuole 1000 nuove assunzioni. E si chiede: «Dove finiscono i soldi delle multe: in base all’articolo 208 del codice della strada i proventi andrebbero reinvestiti in tecnologie. Perché non è ancora successo?». Ezio Matteucci, responsabile Cgil, dice: «Se il pacchetto di proposte non sarà adeguato il conflitto sarà inevitabile». E Sandro Biserna (Uil,) che da ieri ha dichiarato lo stato di agitazione, rilancia: «Non escludiamo di arrivare allo sciopero, ma prima ci sarà l’assemblea». E la fiaccolata in Campidoglio? «È un’idea dell’Arvu, noi non aderiremo: due anni fa la facemmo e Rutelli ci denunciò perché la cera, sostenne l’ex sindaco, aveva danneggiato la piazza michelangiolesca. Meglio evitare».
C.Mar.